Gli uffici ospitano anche l’Ordine della Valle d’Aosta, la consulta regionale della Casagit e l’ufficio di corrispondenza dell’Inpgi. Il presidente del sindacato regionale, Alessandro Mano: «Uno spazio a disposizione anche dei vicini».
«Oggi è un giorno di festa. La festa dei giornalisti che aprono la loro nuova casa. La loro casa comune, la casa di tutti i giornalisti, e la aprono alla città». Lo ha detto la segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italia, Alessandra Costante, intervenendo nella serata di mercoledì 26 giugno 2024 all’inaugurazione della nuova sede dei giornalisti valdostani, in via Laurent Martinet 43, ad Aosta.
Gli uffici ospitano l’Associazione Stampa Valdostana, l’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta, la consulta regionale della Casagit e l’ufficio di corrispondenza dell’Inpgi.
Il primo momento è stato quello dell’assemblea dell’Asva, per l’approvazione dei bilanci. Poi, passato un forte temporale, la piazzetta del palazzo Stella ha ospitato l’inaugurazione. Gli ospiti d’onore sono stati il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Renzo Testolin, accompagnato dagli assessori allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, agli Affari europei, Luciano Caveri, e ai Beni e alle Attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, le autorità militari e le forze dell’ordine, la segretaria Costante e il direttore della Fnsi Tommaso Daquanno, il presidente della Casagit Salute, Gianfranco Giuliani.
«La Fnsi – ha aggiunto la segretaria Costante – ha una struttura territoriale, una struttura di inclusione e vicinanza ai giornalisti. Un sindacato che sta solo a Roma sarebbe lontano dal territorio, sarebbe un sindacato poco utile. La nostra forza è quella di avere tanti colleghi che stando sui territori si raccordano con la Federazione».
Sulla nuova sede, il presidente dell’Associazione Stampa Valdostana, Alessandro Mano, ha spiegato: «Questa nuova sede è più piccola, ma più funzionale. Ha uno spazio adatto per le riunioni, che vorremmo anche aprire alla città e alle associazioni». All’inaugurazione «abbiamo invitato tutti coloro che hanno lavorato qui dentro, dagli elettricisti agli idraulici, dal grafico all’informatico, perché volevamo ringraziarli. Abbiamo invitato il vicinato perché crediamo che avere una vetrina al piano terra sia una cosa utile anche per parlare a chi ci lavora di fronte».
«L’argomento che ci sta a cuore è la legge regionale di sostegno all’editoria – ha aggiunto Mano -. Da anni non è finanziata e da anni diciamo che andrebbe riscritta perché riconosca gli editori ‘virtuosi’. Purtroppo noi siamo la parte debole dell’ingranaggio: gli editori vorrebbero fare i giornali senza giornalisti. Fino a qualche anno fa sembrava un’aberrazione, adesso purtroppo i mezzi ci sono. La legge regionale sull’editoria, se mai sarà rifinanziata, dovrebbe avere come chiave, come base fondativa, il fatto che sia riconosciuto il lavoro giornalistico, che si diano contributi solo agli editori che fanno contratti. Perché dare fondi, dare pubblicità, dare il sostegno pubblico a chi non ha persone in una redazione è buttare i soldi».