“Il tempo di permanenza di ambulanze ed equipaggi negli ospedali è eccessivo.
Si rischia la paralisi del servizio di emergenza-urgenza pre-ospedaliero”.
La direzione generale di Areus scrive all’assessorato regionale e a tutti i direttori generali e sanitari delle aziende del sistema sanitario regionale perché “si dia attuazione alla rapida presa in carico dei pazienti trasportati dai mezzi 118 e si consenta il ripristino della piena operatività del servizio di emergenza-urgenza”.
Una bacchettata pubblica per “l’allungamento dei tempi di attesa alla risposta di soccorso da parte del cittadino per l’indisponibilità dei mezzi 118 bloccati per ore al Pronto Soccorso dei principali ospedali”. “Le Centrali operative 118 contattano regolarmente gli ospedali in cui si hanno le criticità maggiori, purtroppo ottenendo risposte non sempre risolutive – si legge ancora nella circolare – Succede quindi che anche patologie con codice di gravità maggiore e velocemente evolutive sono attualmente prive di un rapido soccorso perché i mezzi del territorio di riferimento sono trattenuti presso diversi ospedali con tempi eccessivi”.
Secondo l’Areus, infatti, “il costante incremento del numero di richieste di soccorso, +35 % registrato in questi giorni di festa dovuti almeno in parte alla prevista epidemia Covid-19 e influenzale sta determinando ripercussioni su tutta la rete regionale. Pur comprendendo che l’impatto attuale non è solamente sul 118, ma su tutto il sistema regionale dell’emergenza sanitaria – spiega Areus -l’aumento del carico di lavoro per gli operatori delle Centrali Operative di Cagliari e Sassari e, soprattutto, dei mezzi di soccorso sul territorio regionale, non solamente nel Sud Sardegna ma anche nell’area del Sassarese, deve essere immediatamente affiancato da una più rapida presa in carico da parte degli ospedali”.