Pasqua amara per i lavoratori di Areus, tra autisti e infermieri del 118, che si ritrovano con un taglio di circa il 30% in busta paga a causa di un “problema tecnico” che ha impedito all’Azienda di pagare indennità straordinari, reperibilità e altre voci accessorie a marzo.
La comunicazione è arrivata ieri a tutti i dipendenti e ha fatto subito infuriare i sindacati che oggi sono sul piede di guerra e sollecitano il superamento di questa criticità prima del prossimo stipendio di aprile.
“Senza voler entrare nel merito di quale fosse stato l’errore del mancato pagamento delle voci accessorie, la Rsu e i dipendenti tutti, in tale missiva, avrebbero gradito in primis leggere il dispiacimento del disagio che l’azienda creava, soprattutto in considerazione della mancata erogazione di quasi il 30% dello stipendio, in secundis, che quanto mancante sarebbe stato liquidato con successiva integrazione entro il mese di marzo 2024, onde poter dare respiro ai dipendenti e concedergli di passare una buona e serena Pasqua” scrive in una nota il coordinatore Giancarlo Piras.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Diego Murracino, segretario regionale del Nursing Up: “dispiace che sia accaduto un fatto del genere soprattutto perché i lavoratori confidavano su questi soldi per il pagamento dei mutui e delle bollette.
Chiediamo che l’Areus non aspetti la busta paga di aprile per recuperare ma che si proceda al pagamento delle spettanze accessorie con un ulteriore busta nei prossimi giorni”.
“Non è ammissibile e non è la prima volta che accade – dice Efisio Aresti segretario della Uil Fpl del Sulcis Iglesiente – da 1300 euro questi dipendenti arrivano così a neanche 1000 euro: è molto grave”.