Un’azione fulminea e studiata nei minimi dettagli, ma che potrebbe aver lasciato con un pugno di mosche il commando.
Ovviamente se ha funzionato il dispositivo di sicurezza che macchia indelebilmente le banconote – si parla di circa 90mila euro – come ha sostenuto la dirigenza della Mondialpol.
All’indomani dell’agguato al furgone portavalori della società di vigilanza e trasporto valori sulla provinciale 24, tra Torpè e Lodè, in provincia di Nuoro, le indagini procedono ma apparentemente senza alcuna novità rilevante.
Gli investigatori sono impegnati con le attività tradizionali – posti di blocco e qualche perquisizione mirata – ma del commando ancora nessuna traccia.
Delle due auto utilizzate dai malviventi solo una è stata ritrovata: una Wolksvagen Polo, risultata rubata nei giorni precedenti a Ortueri. L’auto è stata abbandonata dal commando in direzione di Lodi sempre nella strada provinciale teatro della rapina.
Malviventi in fuga e con grande fretta tanto che hanno evitato di dare fuoco all’auto, al cui interno la polizia ha rinvenuto dei chiodi e una tanica di benzina. L’agguato è stato pianificato e portato a termine armi in pugno: sono stati esplosi almeno una decina di colpi in direzione del furgone.
Quasi tutti a breve distanza. Non casuale la scelta nemmeno della zona in cui agire, una strada isolata e con scarsa ricezione telefonica, così come prendere di mira un furgone della Mondialpol con un solo operatore a bordo. Il vigilante, malgrado il comprensibile choc, non ha riportato ferite.