“Come sempre non ho mai commentato l’attività della magistratura, in questi casi non si può che attendere l’esito dello sviluppo della vicenda, lasciando a ciascuno la propria competenza e rinviando qualsiasi giudizio quando i fatti saranno acclarati”.
Risponde così il presidente della Regione Christian Solinas alle domande dei giornalisti sulla bufera scatenata dai 31 arresti per associazione mafiosa in Sardegna a margine di una conferenza stampa per presentare il simposio sulla gestione circolare dei rifiuti.
Non riferirà nemmeno in Aula come chiesto dalle opposizioni: “Riferire in aula sarebbe politicizzare una vicenda che in questo momento è giudiziaria – sottolinea -.
Il mondo giudiziario ha delle sedi nelle quali si discutono queste contestazioni e ci vuole un rispetto assoluto per queste sedi”.
Non cede nemmeno a un’opinione personale, “le istituzioni non possono permettersi il lusso delle opinioni, dobbiamo semplicemente rispettare gli organi che sono preposti a valutare queste vicende. Ricordiamoci che siamo in una fase di indagine e quindi dovremo attendere che ci siano le posizioni di tutti nella causa e che poi un giudice terzo valuti i fatti e ci dica quale sarà la verità processuale”.
La speranza di Solinas è una sola: “Non posso che augurarmi che all’esito del percorso giudiziario, che deve ancora svolgersi completamente, si possa continuare ad affermare, come è sempre stato affermato nella letteratura scientifica, che la Sardegna ha delle forme di criminalità di un certo tipo ma, come descrive anche Pino Arlacchi il suo famoso libro, non abbiamo per natura antropologica l’attitudine alla mafia. Il mio auspicio più grande – ribadisce il presidente incalzato – è che il percorso giudiziario possa acclarare che la Sardegna possa ancora vantarsi di questo primato”.