Un lungo e commosso applauso ha accolto questa mattina l’arrivo del giudice Alessandro Di Giacomo nel tribunale di Tempio Pausania.
Una piccola folla di avvocati e impiegati del palazzo di giustizia ha voluto omaggiare così il giudice che oggi è tornato in servizio nel foro tempiese dopo sei anni di sospensione dalla sue funzioni avvenuta nel 2017.
Di Giacomo era infatti finito nell’inchiesta aperta nel 2016 dall’allora procuratore Domenico Fiordalisi su presunte irregolarità nella vendita all’asta giudiziaria della villa a Baja Sardinia, in Costa Smeralda, appartenuta a Sebastiano Ragnedda, noto imprenditore di Arzachena.
Al giudice era stata contesto il reato di turbativa d’asta; con lui era finita nel mirino della Procura anche l’ex gip Elisabetta Carta, accusata di rivelazione di segreti d’ufficio e due avvocati. Secondo l’accusa vi era stata una manovra per pilotare la vendita della prestigiosa villa e favorire una famiglia di magistrati.
Nulla di tutto questo è stato accertato e tutti gli imputati processati a Roma sono stati assolti con formula piena nel luglio del 2023. A dicembre scorso è poi arrivata la sentenza del Consiglio superiore della magistratura, sezione disciplinare, con cui è stato revocato il provvedimento di sospensione di Alessandro Di Giacomo e deciso il suo rientegro nella funzione di giudice delle esecuzioni immobiliari. Dopo sei anni di lontananza dal lavoro e dal Tribunale di Tempio, da oggi Di Giacomo indossa di nuovo la toga.