Tutti assolti: l’impianto accusatorio che aveva travolto il Tribunale di Tempio e un suo giudice, Alessandro Di Giacomo, al quale era stato contestata la turbativa d’asta, insieme all’ex gip Elisabetta Carta, accusata di rivelazione di segreti d’ufficio, è stato completamente smontato.
Per i giudici del tribunale di Roma che hanno emesso la sentenza che mette la parola fine ad una vicenda giudiziaria iniziata nel gennaio del 2016, non vi è stata nessuna collusione tra gli imputati, nessun condizionamento nella vendita giudiziaria della villa a Baja Sardinia, in Costa Smeralda, appartenuta all’imprenditore arzachenese Sebastiano Ragnedda.
L’ex gip del foro di Tempio, Elisabetta Carta è stata assolta dall’accusa di rivelazione dei segreti d’ufficio perché il fatto non sussiste. Assolti da ogni accusa anche gli avvocati Giuliano Frau e Tomasina Amadori per non aver commesso il fatto; erano accusati di essere coinvolti nella presunta asta pilotata.
Assolto anche Ermanno Giua l’ingegnere olbiese, accusato di falsa perizia, perché il fatto non costituisce reato.
A difendere i cinque imputati sono stati gli avvocati Antonello Desini, Giovanni Azzena, Filippo Dinacci, Fabio Varone, Antonello Fadda e Gian Domenico Caiazza che ha rappresentato Alessandro Di Giacomo. Il giudice era stato sospeso da tutte le sue funzioni nel 2017 e da allora non ha più lavorato.