L’Italia è in “enorme ritardo” nel percorso per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e registra addirittura peggioramenti, tra il 2010 e il 2023, su povertà, disuguaglianze e qualità degli ecosistemi terrestri.
Lo rileva il Rapporto Asvis- Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile “Coltivare ora il nostro futuro”, indicando che, dei 37 obiettivi quantitativi legati a impegni europei e nazionali, solo otto sono raggiungibili entro la scadenza del 2030, 22 non lo sono e per altri sette il risultato è incerto.
“Serve un cambio di passo immediato e convinto, con riforme e investimenti finalizzati a cogliere le opportunità dello sviluppo sostenibile e a ridurre le disuguaglianze”, afferma il direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini.
“Il Governo superi le contraddizioni tra le parole e le azioni, e rispetti gli impegni che ha sottoscritto a livello internazionale ed europeo, a partire dal ‘Patto sul Futuro’ del 22 settembre scorso”, aggiunge Giovannini ricordando che “ogni ritardo aumenta la portata delle crisi e i costi della transizione”.