Un’importante e delicata operazione è stata portata a compimento dal personale del Servizio Ispettorato Forestale di Lanusei guidato dal Commissario S. dottor Monaci Giovanni.
Uomini e donne del Corpo Forestale, in tutto una trentina di unità, di cui 3 provenienti dall’Ispettorato Forestale di Cagliari e 5 dall’Ispettorato Forestale di Nuoro, hanno dato esecuzione a n° 6 misure cautelari dell’obbligo di dimora a 6 cittadini, tutti originari e residenti in Seui: M.A di anni 51 – C.C. di anni 40 – L.F. di anni 49 – M.C. di anni 40 – M.M. di anni 53 – L.L. di anni 23. Le misure cautelari a firma del GIP d.ssa Paola Murru e del P.M. d.ssa Vitolo Valentina Vitolo comporta l’obbligo, per i 6 destinatari, di permanenza domiciliare continuativa dalle ore 20,00 fino alle ore 6,00 del giorno successivo.
L’attività investigativa, durata quasi 2 anni, segue ad un grave attentato intimidatorio perpetrato in danno della stazione forestale di Seui che culminò con l’esplosione di 2 fucilate a pallettoni in danno delle serrande del garage che servono la caserma. Durante la lunga attività d’indagine, gli uomini del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale – Forestale (NIPAF) dell’Ispettorato Forestale di Lanusei comandati dall’Ispettore Superiore Marello Antonio e coordinati dal Commissario Capo Leonardo Pilia, hanno accertato un pericoloso sodalizio di uomini dediti al possesso e traffico di armi clandestine utilizzate soprattutto per la caccia di frodo nelle ore notturne nelle vaste campagne dell’agro Seuese ( da qui il nome dell’operazione, detta Are-pitinatu, che significa Pipistrello) . Alla delicata indagine ha partecipato attivamente anche il personale della Stazione Forestale di Seui.
Durante l’attività d’indagine Il NIPAF di Lanusei e la stazione forestale di Seui sono riusciti a porre sotto sequestro n° 4 fucili CALIBRO 12, tutti con matricola abrasa, un’infinità di munizioni spezzate e delle torce tenute aderenti alle canne con l’ausilio di nastro adesivo. Gli indagati erano solito, in quasi tutte le notti estive, ma anche in periodo primaverile, individuare i luoghi di transito degli ungulati (cosiddetti trottoi) , oppure adescarli con dei cereali, per poi abbatterli nella maniera più subdola. Dopo l’abbattimento dei selvatici s’innescava una fiorente filiera con la vendita delle carni sino al mercato cagliaritano.
Il personale del Corpo Forestale che ha condotto le indagini non esclude che durante le illecite attività di caccia notturne portate avanti dai destinatari del provvedimento cautelare, siano stati abbattute anche specie particolarmente protette della fauna sarda quali cervi, daini e mufloni, di cui l’agro di Seui è particolarmente ricco. I reati contestati vanno dal possesso al traffico di armi clandestine, all’autoriciclaggio, al riciclaggio delle carni, alla violazione in materia di armi e delle leggi sulla caccia.
Durante le operazioni di notifica dei provvedimenti, inoltre, le pattuglie forestali operanti hanno proceduto a perquisizioni mirate al possesso di ulteriori armi clandestine sequestrando, al riguardo, cautelativamente: 8 fucili – 3 pistole, centinaia di munizioni, oltre ad arnesi da taglio vari per la macellazione in locali inadatti dal punto di vista sanitario. E’ stato sequestrato inoltre un tubo fucile, arnese molto pericoloso per la pubblica incolumità e normalmente utilizzato per la caccia di frodo, nonchè una mezzena di cinghiale abbattuto illegalmente durante la notte.
Una perquisizione è stata eseguita a carico di un altro indagato, anche lui di Seui e fratello di un destinatario delle misure cautelari, F.L. di anni 52. La perquisizione è stata effettuata secondo l’articolo 41 del TULPS dagli uomini del NIPAF, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Forestale di Cagliari, che hanno posto sotto sequestro numerose munizioni. In questo caso F.L. è stato deferito all’autorità giudiziaria per mancata denuncia di possesso di munizioni a palla asciutta e incauta custodia di materiale esplodente.
Questa importante operazione evidenzia e premia il costante lavoro che gli uomini dell’Ispettorato Forestale di Lanusei impegnati nella strenua difesa dell’importante patrimonio faunistico del territorio ogliastrino, ricco di specie particolarmente protette e stanziate in una realtà naturalistica pregiata, singolare e contraddistinta dai meravigliosi tacchi calcarei.