Ieri, 28 aprile, all’inizio dello spettacolo pomeridiano “Africa – il regno animale” del circo Royal di Paolo Orfei tenuto al Parco della Pellerina a Torino, cinque attiviste di Ribellione Animale hanno intrapreso un’azione diretta nonviolenta per protestare contro l’uso degli animali nei circhi.
Le attiviste sono entrate nell’arena reggendo uno striscione con scritto “Basta animali nei circhi”, sedendosi per terra incatenate tra loro per manifestare il loro dissenso in maniera nonviolenta.
“Al personale del circo presente sono bastati pochi secondi per raggiungere le attiviste e dare il via ad una escalation di violenza davanti all’intera platea – che peraltro comprendeva una moltitudine di bambini e bambine che hanno assistito alla scena – senza minimamente cercare il dialogo”, denunciano gli attivisti.
“I circensi si sono scaraventati contro le attiviste inermi trascinandole e strattonandole, per poi proseguire con violenti calci, pugni e schiaffi. Incuranti delle urla di paura e dolore delle attiviste, che non hanno mai reagito alla violenza e che ribadivano di essere nonviolente, hanno proseguito con numerosi sputi, insulti e ancora trascinamenti per metri, tirando alcune attiviste per i capelli e una per la gola, arrivando quasi a farle perdere i sensi.
Il telefono con il quale le attiviste stavano filmando l’azione è stato afferrato, scaraventato per terra e frantumato; un attivista ha perso i propri occhiali da vista ormai distrutti a causa di calci e pugni sul volto e alla testa.
Dopo essere state trascinate a forza dietro la scena, sono continuate le violenze fisiche e verbali, finché gli stessi circensi hanno poi chiamato le forze dell’ordine, quando ormai avevano sfogato sulle attiviste tutta la violenza e la brutalità che arbitrariamente avevano deciso meritassero.
“Ho fatto male a chiamarla [la polizia], dovevo ammazzarvi di botte” – queste le parole che si sono sentite dire le attiviste, ormai sotto shock per la sproporzione e assurdità della reazione alla loro azione di protesta nonviolenta in difesa degli animali.
Contusioni multiple, cervicalgia e 3 traumi cranici sono stati refertati alle attiviste nel pronto soccorso presso il quale si sono dovuti recare a causa dell’aggressione subita.
Se con tanta facilità e autolegittimazione si sono sentiti in diritto di aggredire fisicamente delle attiviste sotto gli occhi della platea, cosa dobbiamo pensare del trattamento che i circensi riservano tutti i giorni agli animali non-umani prigionieri di un business crudele ed anacronistico?
In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée, per un totale di oltre 2000 individui non umani coinvolti. Sono invece già più di 50 i paesi nel mondo che hanno vietato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme; solo in Europa, lo sfruttamento animale da parte delle strutture circensi è bandito in 17 paesi. Non solo, questo è l’ennesimo caso in cui le istituzioni politiche sono sempre di molti passi indietro rispetto alla coscienza delle persone: i risultati del sondaggio BVA-DOXA condotto nel settembre 2023 rileva che il 76% degli italiani è contrario all’uso di animali nei circhi”, concludono gli attivisti.