Aumenta rischio povertà nell’Isola, bene salute e scuola

La Sardegna tra il 2010 e il 2022 cresce in agricoltura e alimentazione, salute, istruzione, parità di genere, lavoro e crescita economica imprese, innovazione e infrastrutture, economia circolare.

Peggiora la situazione di povertà (aumenta la quota di persone a rischio con più 12,5 punti percentuali), disuguaglianze e istituzioni (crescono truffe e frodi informatiche da 1,3 per 1.000 abitanti nel 2010 a 4,7 nel 2021) e diminuisce la partecipazione sociale.

È il responso dell’analisi sullo sviluppo sostenibile in Sardegna fornita oggi dal rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile 2023” dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) presentato al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel).

Per quanto riguarda la salute si riduce la mortalità infantile (-2,4 morti per 1.000 nati tra il 2010 e il 2020) e la quota di persone che fanno uso abituale di alcol (-5,2 punti percentuali).

Diminuiscono le persone in sovrappeso o obese (-5,1 punti percentuali) e aumenta il valore aggiunto per unità di lavoro in agricoltura (+19,1% tra il 2010 e il 2021).

Per l’istruzione aumentano la partecipazione degli alunni con disabilità nella scuola secondaria di primo grado (+2,2 punti percentuali tra il 2010 e il 2021) e la formazione continua (+4,8 punti percentuali).

Per la parità di genere all’incremento delle laureate in materie matematiche (+2,6 punti percentuali tra il 2012 e il 2020) si accompagna un peggioramento del rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli (-2,3 punti percentuali).

Per il lavoro e la crescita economica si dimezzano gli infortuni e morti sul lavoro (pari a 10,0 per 10.000 occupati nel 2021), ma aumenta la quota di part time involontario (+3,4 punti percentuali).

Per le imprese, infrastrutture e l’innovazione aumentano le famiglie collegate alla banda larga (+32,9 punti percentuali).

Per l’economia circolare (Goal 12) aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti (+30,0 punti percentuali) mentre la produzione dei rifiuti rimane stabile (pari a 473,0 kg nel 2021), scrive Stefano Ambu per l’agenzia Ansa.

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