«Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata rende speciale la Sardegna, ma in negativo». Così il candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru commenta l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge firmato dal ministro per gli affari regionali e le autonomie.
«Il provvedimento all’esame del Parlamento – dice ancora Soru – cancella la nostra specialità e assegna una specialità più forte alle Regioni ordinarie. Con una legge ordinaria, votata a maggioranza assoluta, le Regioni ordinarie otterrebbero ulteriori competenze dallo Stato, diventando di fatto più speciali delle Regioni speciali. Viceversa, la Sardegna, per aggiornare le competenze dello Statuto, avrà sempre bisogno della doppia approvazione delle Camere, ovvero lo stesso procedimento necessario per la revisione costituzionale.»
«Inoltre – dice Renato Soru -, mentre si afferma un principio generale, rimane pericolosamente aperta la questione dei livelli essenziali delle prestazioni, posta dalla Costituzione a garanzia della coesione sociale: la definizione dei Lep viene rimandata a un secondo momento, ma non si sa come verranno finanziati per garantire prestazioni uniformi nei servizi connessi a diritti fondamentali come istruzione, trasporti e salute su tutto il territorio nazionale. Inoltre, non è stato istituito il fondo perequativo nazionale posto dalla nostra Costituzione a tutela dei i territori con minore capacità fiscale, per rimuovere gli squilibri economici e anche gli svantaggi derivanti dall’insularità.»
Continua il candidato della Coalizione sarda: «Per fare felici i governatori del nord Italia – dice -, il governo Meloni è disposto a rinunciare all’unità del paese, dimenticando che autonomia ed eguaglianza stanno insieme solo se vengono prima garantite le medesime condizioni di partenza tra i territori. Solo una volta che vengono appianati i divari, in particolare tra le Regione del nord e quelle del sud, si potrà procedere alla devoluzione di competenze ai territori e attuare i principi di maggior autonomia e decentramento.»
«I parlamentari della Sardegna alla Camera dei deputati -conclude Renato Soru – avranno tra pochi giorni l’opportunità di fare luce su chi rappresentino davvero: se i cittadini sardi che li hanno eletti o se sono agli ordini di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il loro atteggiamento servirà a chiarire cosa potrebbe succedere nei rapporti tra la Regione e lo Stato qualora vincesse il candidato del centrodestra: a Roma tutto sarà concesso, la Sardegna potrà solo accettare col capo chino.»