Il film “Barbie” ha raggiunto e superato quota un miliardo di dollari d’incasso in tutto il mondo. Lo riporta la Cnn che cita fonti ufficiali della Warner Bros. Il dato di 1,03 miliardi di dollari è un record, considerato che il film è uscito da appena tre settimane. La regista Greta Gerwig è diventata la prima donna nella storia del cinema a girare una pellicola da oltre un miliardo di incasso.
Anna Boden, che aveva diretto “Captain Marvel” della Disney nel 2019, e che aveva raggiunto quota 1,13 miliardi, era co-regista, mentre Gerwig è da sola. “Sono in questo mondo da 30 anni – ha commentato l’analista Paul Dergarabedian – e il fenomeno Barbie è senza precedenti e non preventivabile”. Secondo Dergarabedian, solo 50 film nella storia hanno raggiunto questo traguardo. A influire sui risultati è stata la campagna di marketing che ha raggiunto miliardi di persone, in tv e sui social.
Sulla pagina Google del motore di ricerca, negli Stati Uniti, digitando le parole Barbie e movie (film) si apre la pagina colorata di rosa e stelle celebrano l’ingresso nella pagina. Tutto è rosa Barbie. Il film è il primo adattamento cinematografico alla celebre serie della bambola della Mattel, interpretata da Margot Robbie, qui in coppia con Ken, che ha il volto di Ryan Gosling.
La storia si svolge, naturalmente, a Barbieland, dove prospera una società matriarcale in cui le donne sono belle, decise, indipendenti e portano avanti la famiglia. I vari Ken, invece, vivono la loro vita di disimpegno tra un drink e un pomeriggio in spiaggia. Ma un giorno tutto questo eden caramelloso va in crisi, quando Barbie scopre di essersi avviata verso una trasformazione, che la trasfigura, a cominciare dai piedi.
Un’altra Barbie le consiglia di andare nella vita reale per cercare una bambina e riannodare il filo con la sua esistenza meravigliosa. La storia è piaciuta in tutto il mondo. In Europa, Messico e Australia ha registrato incassi senza precedenti, considerato anche il periodo estivo. Anche in Cina il film ha avuto grande successo, neanche sfiorato dalle gelide reazioni tra Pechino e Washington, a conferma che quello delle bambole appare come un mondo a sé.