Un nuovo modo di vivere la barca a vela. Più sostenibile e sociale.
E con meno costi, promettono gli ideatori del progetto “Noster” che dopo Barcellona è approdato a Cagliari, grazie all’iniziativa di un gruppo di imprenditori sardi.
Il progetto è partito nei giorni scorsi con il varo della barca, di stanza a Marina Piccola. Una barca da convidere durante l’anno, secondo quanto ideato dai soci, pagando una quota annuale. In questo modo si avranno più ‘armatori’, più amanti della vela e meno barche nei porti che spesso rimangono ferme durante gran parte dell’anno.
“Le barche a vela si usano poco, invecchiano e con loro i proprietari – spiega Stefano Calabrò -. La maggior parte delle barche viene usate una media di 20/30 giorni l’anno (secondo un sondaggio tra Spagna, Francia e Italia) mentre più tempo esce una barca meno problemi avrà nella carena. La gestione di una barca ha bisogno di tanta passione, esperienza, tempo e soldi.
Perché non si esce tanto in barca? Innanzi tutto per mancanza di tempo o della compagnia adatta, ma anche per la mancanza di voglia per la preparazione della stessa barca. Le barche poi costano non poco, tanti sognano di avere una bella barca, ma non la potranno mai avere per priorità diverse”.
In cosa consiste il progetto? “I nostri clienti avranno a disposizione una barca nuova, seguita da professionisti esperti della nautica. Nessuna preoccupazione per la gestione della barca o pagare ormeggi, assicurazioni, manutenzioni e tutto ciò di cui una barca a vela ha bisogno durante l’anno. La gestione delle uscite con il calendario avviene attraverso una piattaforma informatica (per info www.nosteritalia.com; [email protected])”.
Un progetto che punta sulla sostenibilità: “E’ un vero peccato vedere le marine piene e il mare quasi vuoto – prosegue Calabrò -. Troppe barche ormai con i loro anni non escono più.
Se cerchi un posto barca è quasi impossibile. La condivisione di beni come la barca a vela è il futuro. Far condividere una barca a vela non è solamente dividere i costi di gestione della stessa, ma anche trovare compagni di avventura che condividano le tue stesse passioni”.
“Nonostante tutti mi diano del pazzo per essere rientrato in Sardegna dopo quasi 30 anni vissuti in Messico – sorride Calabrò – credo in questo progetto e amo tantissimo la mia terra.
Un’Isola fantastica che ci porterà fortuna in questa nuova avventura”.