Bilderberg, il think tank dei potenti del mondo: ci sono Gentiloni, Gruber, Alverà e da Empoli

Quando parliamo di poteri forti subito ci viene in mente Aspen o il Bilderberg, quest’anno l’evento del think tank elitario e sovranazionale si è svolto a Lisbona, in Portogallo.

Le informazioni sui temi discussi e sulle presenze sono in bella evidenza sul sito bilderbergmeetings.org. Dall’Italia hanno raggiunto il Portogallo per partecipare all’appuntamento Marco Alverà, ex Ad di Snam, Lilli Gruber, giornalista e conduttrice La7, Giuliano Da Empoli, professore all’universita Science Po, insieme a Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici.

In tutto i partecipanti sono 130, provenienti da 23 Paesi: sono invitati, come da tradizione del formato del meeting, leader politici ed esperti dall’industria, dalla finanza, dal mondo accademico e dei media. Tra i nomi di spicco internazionali, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il ceo di Microsoft Satya Nadella, il premier olandese Mark Rutte, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, Henry Kissinger.

I temi di discussione indicati, piuttosto generici e praticamente onnicomprensivi di tutto quello che l’attualità geopolitica ed economica propone, sono: AI, sistema bancario, Cina, transizione energetica, Europa, sfide fiscali, India, politica industriale e commercio, Nato, Russia, trattati internazionali, Ucraina, leadership Usa

Fondato nel 1954, il meeting Bilderberg viene definito la conferenza annuale pensata per alimentare il dialogo tra Europa e Nord America. Ogni anno, il numero dei partecipanti oscilla tra 120 e 140. Circa due terzi vengono dall’Europa e il resto dal Nord America; in genere, più o meno un quarto sono esponenti politici.

La formula, a titolo personale, senza agenda e conclusioni

Si evidenzia la natura privata del meeting, il fatto che i partecipanti lo fanno a titolo personale e non nelle loro funzioni ufficiali e che quindi non sono condizionati né dal proprio ruolo di provenienza nella dalle posizioni precedentemente assunte. Così, possono “ascoltare, riflettere e raccogliere insights”. Non c’è un’agenda dettagliata, non ci sono risoluzioni proposte, non ci sono voti e non vengono prodotte dichiarazioni politiche.

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