Bologna. Definitiva la condanna del sindacalista che ha diffamato un giornalista

Mostrandosi seduto sul water, Alfredo Sepe ha denigrato Ferdinando Iacuaniello di Nurse24, autore di articolo critico verso il sindacato

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Il segretario regionale della FIALS (sindacato autonomo dei lavoratori della Sanità) per l’Emilia-Romagna, Alfredo Sepe, già condannato dal Tribunale di Rimini e dalla Corte d’Appello, il 6 aprile 2023 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per aver diffamato il giornalista Ferdinando Iacuaniello di Nurse 24. Dovrà pagare una multa e le spese legali del querelato e versare tremila euro alla cassa delle ammende.  Il giornalista ora intende chiedere un risarcimento danni. Anni fa era stato assolto da una querela dello stesso sindacalista.

Ferdinando Iacuaniello, direttore responsabile della testata online Nurse24 (che si occupa del mondo infermieristico) in un articolo aveva criticato le spese della Fials. Alfredo Sepe, all’epoca dei fatti era segretario provinciale della Fials di Bologna. Aveva replicato sui social con un video nel quale, seduto sul water, attaccava il giornalista, che lo ha querelato.

Nel 2018 la segreteria provinciale Fials, guidata da Alfredo Sepe, aveva anche denunciato per diffamazione Ferdinando Iacuaniello per un’inchiesta sulla gestione economica del sindacato: il giornalista è stato assolto.

Ferdinando Iacuaniello ha dichiarato a Ossigeno per l’Informazione: “Sono soddisfatto della conclusione definitiva di questa storia che non sarebbe mai dovuta iniziare. Denigrare chi si occupa d’informazione non è ammissibile in uno Stato democratico. La sentenza della Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità totale del ricorso. Per me, questo è molto più di un’ulteriore conferma della condanna del mio denigratore. Adesso, con i miei legali, sono impegnato a riscuotere le somme assegnatemi dal giudice, somme che in parte vorrei donare a Ossigeno per l’informazione per il grande lavoro di sostegno che fornisce ai miei colleghi giornalisti che non hanno la possibilità di difendersi da soli. E stiamo valutando se procedere con un’azione civile per ottenere il giusto riconoscimento economico dei danni subiti”

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