“I fondamentalisti liberali che governano la città di Bologna hanno bloccato, con una diffida ai gestori della Casa di Quartiere Villa Paradiso, l’iniziativa sull’amicizia tra la Russia e la Corea Popolare”, affermano i promotori del convegno.
“Dietro la formula “utilizzo improprio di spazi comunali [..] per ospitare attività di propaganda” si cela la volontà di imporre l’ideologia neoliberista, profondamente autoritaria e intollerante. A Bologna, città medaglia d’oro al valore militare per l’alto contributo dato alla lotta di liberazione, è consentito manifestare ai fascio-banderisti con le bandiere del Battaglione Azov, mentre si pone il divieto ad una conferenza pubblica sui rapporti tra la Federazione Russa e RDPC”, prosegue la nota.
“Di fronte al rischio di un conflitto militare esteso che coinvolgerebbe il nostro Paese e l’Europa intera, la compressione dei diritti politici e civili elementari prosegue indisturbata. Una classe politica nazionale e locale, completamente asservita ai desiderata di Washington, ha decretato su quali temi è possibile dibattere e su ciò che va censurato o annullato, esattamente come nel ventennio fascista. Attendiamo solo la ricostituzione del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato”, conclude la nota.