Bologna, No ai bavagli: giù le mani da Villa Paradiso!

L'Opinione del Carc

Il Coordinamento Paradiso è un coordinamento bolognese di organizzazioni attive a livello territoriale e nazionale e di singoli militanti che, da mesi, sta portando avanti una campagna contro la partecipazione del nostro paese alla guerra per procura della NATO contro la Federazione Russa in Ucraina e contro l’economia di guerra che ne deriva in Italia.

Per il 27 gennaio, il Coordinamento, ha organizzato al Centro Sociale Villa Paradiso la proiezione del film “Il Testimone”, una pellicola che denuncia la situazione politica in Ucraina, dove per anni ha imperversato una persecuzione terroristica di lavoratori, intellettuali e di tutte le organizzazioni di sinistra a opera di organi dello Stato e dello squadrismo fascista.

Villa Paradiso in questi anni è stato uno dei pochi spazi sociali della città dove soggetti di natura anche molto diversa hanno potuto liberamente organizzare momenti di sana aggregazione, confronto e organizzazione popolare. Anche il Partito dei CARC ha potuto qui organizzare la sua ultima Festa di Riscossa Popolare, dove abbiamo trattato proprio del tema della guerra e della lotta alla NATO.

Evidentemente il sindaco del Partito Democratico, Matteo Lepore, ritiene intollerabile che in città esista uno spazio dove anche chi la mattina si alza per andare a lavorare può organizzarsi e dire la sua. Lo ritiene talmente intollerabile – anzi, lo teme a tal punto – che con un post a mezzo social comunica che lui, la sua giunta e il suo partito sono “contrari a questa iniziativa”. Pertanto, hanno convocato in Comune il gestore dello spazio chiedendogli di ritirarla perché “è inaccettabile utilizzare una sede istituzionale per attività di propaganda”. Logico no?

In questo zelo da, se non fosse grave, grottesca crociata, Lepore è in ottima compagnia: quasi con la carta velina, lo stesso sta accadendo a Modena dove il suo collega di partito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ha ritirato la concessione della Sala Civica di Via Viterbo all’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna per l’iniziativa “Mariupol. La rinascita dopo la guerra”. Quello di essere censori è un tratto che accomuna i principali primi cittadini emiliano romagnoli del PD: non si tratta di “mele marce”, è proprio l’albero ad esserlo, asservito – a vari livelli e in varie declinazioni – agli interessi dei gruppi imperialisti statunitensi, europei e sionisti.

Non è un problema, infatti, per il sindaco Muzzarelli un carro armato in piazza a Modena spacciato dal Comune come addobbo natalizio, in barba al genocidio palestinese in corso da parte del governo sionista israeliano e dei suoi complici tra cui l’Italia. Non è un problema per Lepore che gruppi squadristi pro-NATO minaccino l’incolumità fisica di chi mette in discussione la propaganda di guerra nella nostra città. Non è un problema per Lepore che le multinazionali comprino le aziende emiliane, che le nostre aziende chiudano e lascino senza lavoro centinaia di operai e operaie. Non èun problema che il Comune acquisti bus dalle aziende tedesche mentre la IIA va incontro a morte lenta. Non sono un problema gli accordi tra l’Università di Bologna e l’industria delle armi, giustamente denunciati dagli studenti e dai lavoratori dell’università che si organizzano in questi mesi. Non è un problema che, pur di far spazio a palazzinari e svendere la città ai turisti, il centro sia invivibile a chi lavora o che Autostrade SpA si permetta di fare un’opera come il Passante senza neanche fare una valutazione dell’impatto sulla salute della popolazione. Per tutto questo, Lepore, chiude volentieri un occhio, per chi specula sul territorio fa volentieri lo zelante passacarte.

Si indigna invece, Lepore, con chi dice la verità. E la verità è la seguente: in Ucraina c’è un regime fantoccio di stampo fascista che sta andando incontro a una disfatta. Il nostro governo sta sostenendo e armando tale regime. Il nostro governo è piegato agli interessi dei gruppi imperialisti americani e sionisti e, a questi, permette di calpestare il nostro Paese a loro piacimento. Su tutte queste questioni non c’è alcuna differenza tra il partito del democratico Lepore e quello dei nostalgici del ventennio amici della Meloni; gli uni e gli altri fanno come i ladri di Pisa che litigano di giorno e vanno a rubare insieme la notte.

Per cercare di spaccare il fronte di chi collabora sul territorio, dove non arriva l’Istituzione ci pensa, a traino e a rinforzo, la stampa amica. L’articolo “C’è un boom di iniziative e manifestazioni filo russe in tutto il Nord Italia” di Fanpage ne è un esempio tanto lampante quanto penoso. Antonio Musella, il giornalista che firma il pezzo, scrive, strumentalmente e scientemente, che il “Centro Culturale Villa Paradiso” è “vicina ai Carc” con il doppio obiettivo di screditare, da lati diversi, entrambi i soggetti e creare zizzania. Far aleggiare lo “spettro” dei Carc, facendo girare voci e tirandoci fuori opportunamente, è, nei migliori dei casi, un vecchio trucco per dividere e intossicare, a mo’ di veline della Questura. A questi tentativi risponderemo con il massimo sforzo per costruire l’unità e allargare il fronte della solidarietà. Del resto proprio a colpire questo servono tali operazioni dei pennivendoli nostrani.

Sia chiaro: il Partito dei CARC dichiara piena corresponsabilità politica con le azioni di cui è “accusato” il Coordinamento Paradiso, l’Associazione Russia Emilia-Romagna e di qualunque altra realtà che voglia rompere il bavaglio della censura e delle intimidazioni e repressioni istituzionali. Esprimiamo, poi, completa solidarietà ai gestori di Villa Paradiso, uno spazio strappato al degrado, e a chiunque ne fruisca. Questo in una città dove chiunque cerchi anche solo un luogo al chiuso per riunirsi si sente dire senza mezzi termini dai gestori che lo spazio “è del PD”. Una città dove, più spesso che no, il PD tiene chiusi gli spazi o li abbandona al degrado pur di impedire ad altri di utilizzarli e farli vivere. Una città in cui gli spazi di aggregazione sono gestiti dal Comune con l’utilizzo clientelare e ricattatorio di soldi pubblici per piegare qualsiasi voce dissidente. Non è che a camminare a braccetto per tanti anni con la ‘Ndrangheta (vedi processo AEmilia) alla fine se ne assumono anche le pratiche? A Reggio Emilia abbiamo avuto modo di verificarlo più volte, non da ultimo in occasione del concerto dell’Unità Comunista del Primo Maggio 2022.

Sappiamo bene che oggi Lepore tocca Villa Paradiso ma che in gioco c’è la libertà di tutti e tutte. Per questo facciamo appello a tutte le realtà che hanno fruito dello spazio, a tutte le organizzazioni e le associazioni che hanno a cuore le parti progressiste della Costituzione perché facciano sentire pubblicamente la propria voce, come in queste ore hanno già fatto Democrazia Sovrana e Popolare e Potere al Popolo, perché si spendano per la realizzazione della proiezione del film. Diamo pieno sostengo alle iniziative che il Coordinamento Paradiso vorrà organizzare a difesa della libertà di espressione e chiamiamo tutti e tutte alla massima partecipazione. Fare fronte alla censura significa per prima cosa non fare passi indietro, difendere il diritto di parola praticandolo, continuando a fare ciò per cui si è stati censurati e rivendicandolo in ogni contesto.

Continuiamo a organizzarci e coordinarci dal basso per cacciare la giunta della guerra e del cemento, fino a costruire dal basso una gestione autonoma del territorio qui e nel resto del Paese.

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