“Bruciamo tutto” irrompe in Campidoglio per chiedere un reddito di liberazione

 Oggi quattro persone del movimento “Bruciamo Tutto” hanno compiuto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta alla Sala della Protomoteca, al Campidoglio. L’evento era presieduto dell’assessora alle pare opportunità Monica Lucarelli.

Alle 9.45, poco dopo l’inizio del panel “Impresa e università a confronto”, con la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, un’esponente del movimento Bruciamo Tutto ha urlato con tutta se stessa. Contemporaneamente un’altra persona è salita sul palco e ha srotolato uno striscione facendo una dichiarazione, e subito è stata raggiunta e spostata dalla polizia municipale. Un’altra ragazza ha aperto un secondo striscione e lanciato mimose tinte di rosso, simbolo dei femminicidi che in Italia avvengono ogni tre giorni. Il tutto sotto gli occhi del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, seduto in prima fila, che alla vista di Bruciamo Tutto ha lasciato la sala.  L’evento è proseguito poi normalmente, e le manifestanti sono rimaste sul palco. Dopo il panel “Donne motore dell’economia”, hanno preso la parola e spiegato ai presenti il loro intento e la loro richiesta.

Anna, ha durante l’azione ha urlato: “Siamo venut3 qua per avere la vostra attenzione e per urlare che è assurdo parlare di 8 marzo, e dire che sostenibilità è un sostantivo femminile. Voi siete ancora qua a fare ogni 8 marzo questi eventi che sono totalmente ipocriti. Noi siamo qua perché non possiamo aspettare un altro 8 marzo. Voi ci regalate mimose gialle, noi lanciamo mimose rosse. Rosse come il sangue delle nostre sorelle che stanno morendo, e non possiamo più permetterci di voler cambiare un sistema all’interno delle sue stesse regole. Le morti e i femminicidi vengono presi come qualcosa di inevitabile, siamo indignate che venga detto alle donne ‘denuncia!’, perché non viene detto agli uomini ‘non stuprare!’. Bisogna dire al patriarcato di smettere di opprimere le persone”

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