All’Atalanta da quando aveva 14 anni. Poi tanti prestiti. E ora un’isola per provare a non viaggiare più. Prime parole rossoblù per Nadir Zortea, acquisto a titolo definitivo del nuovo Cagliari di Davide Nicola.
“Ho cominciato da piccolo un percorso di crescita all’Atalanta che speravo potesse culminare con una presenza costante in prima squadra – ha detto dal ritiro in Valle d’Aosta – ma poi le cose possono cambiare. Non ho mai avuto la percezione di essere parte di qualcosa. Sapevo di non dover rimanere all’Atalanta, non ho iniziato nemmeno il ritiro.
Rancore o rimpianti nerazzurri? Ma no: io ho sempre dato il massimo, evidentemente non è bastato. Sono molto contento di questa nuova destinazione, non ero molto contento di andare sempre in prestito: ho capito dall’accoglienza, mai avuta da nessuna parte, che questa squadra rappresenta tutta l’isola e che si richiede un forte attaccamento alla maglia”.
Il ruolo? “Sono un giocatore offensivo. Mi piace arrivare sino al fondo per i cross. Penso di poter coprire bene tutta la fascia. Posso giocare anche a sinistra e sono adattabile a diverse situazioni tattiche. L’eredità di Nandez? In ogni squadra si raccolgono delle eredità, è una cosa normale: io cerco di vivere questa situazione non come qualcosa di pesante, ma come un’emozione e uno stimolo”.
È con Scuffet uno dei pochi rossoblù che già conosceva Nicola: “Ci siamo conosciuti a Salerno – ha detto Zorta – sono stati dei mesi molto intensi: è un allenatore che ti mette alla prova in particolare dal punto di vista mentale, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle emozioni. Ma qui ho già visto che il livello è molto alto: il lavoro sta andando nella giusta direzione. Differenza con Gasperini? Dal punto di vista del lavoro fisico ci sono delle affinità tra Gasperini e Nicola. Con il mister ora stiamo lavorando molto sull’intensità e sull’aggressività “.