In duemila non sono andati a scuola e hanno attraversato le strade intorno al liceo scientifico Alberti presi per mano.
Una catena umana di protesta degli studenti superiori a meno di tre settimane di distanza dal tragico sabato nel quale ha perso la vita Beatrice Loi, la 17enne dell’Alberti investita proprio sulle strisce da un’auto mentre si recava a scuola.
C’erano i compagni di classe, ma anche i ragazzi degli altri istituti: tutti uniti in nome della sicurezza.
Si sono ritrovati questa mattina in piazza dei Centomila. E poi hanno iniziato a camminare nelle strade e nelle strisce pedonali. Una manifestazione per reclamare quei dissuasori che anche l’istituto aveva chiesto almeno cinque volte. E che non sono mai stati sistemati.
Il corteo poi è salito lungo le scale di Bonaria. E i ragazzi hanno esposto gli striscioni: “Buon viaggio stellina” e “Sarai sempre nei nostri cuori”, dedicati a Beatrice. Ma anche cartelli e messaggi di protesta: “Quanto vale la vita di uno studente?”, “Andare a scuola non puó costarti la vita” e “Vogliamo fatti!”.
Un altro modo di dire basta. “Perché scendiamo in piazza? – spiegano i ragazzi – Strade pericolose, vita a rischio. Studenti e lavoratori della scuola rischiano ogni giorno la vita per attraversare la strada andando a scuola. Macchine a tutta velocità ignorano le strisce pedonali. Senza adeguati controlli, dossi o semafori, ogni attraversamento è un rischio inaccettabile”. E ancora, accusano “l’indifferenza istituzionale” “Dossi, semafori, nonni vigile: richieste semplici, ignorate. Da anni chiediamo misure di sicurezza su Viale Colombo. Da anni riceviamo totale silenzio.
La nostra pazienza è finita. Chiediamo interventi immediati, non solo per la nostra scuola, ma per tutte le scuole di Cagliari. Proteggere gli studenti non deve più essere un optional”.