I vertici del Teatro Lirico di Cagliari sono finiti sotto inchiesta per una serie di presunte assunzioni poco trasparenti e casi di assenteismo tra i dipendenti e le conseguenze dell’indagine in corso si sono subito fatte sentire, con il rischio anche del commissariamento, sull’argomento anche il Fatto Quotidiano ha pubblicato un’articolo a firma di Luca Teolato.
“Qualche giorno dopo la perquisizione della Guardia di Finanza (3 maggio) negli uffici del personale, amministrativi e dell’economato, il vicepresidente del Consiglio d’indirizzo della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, Giuseppe Farris (non indagato), ha presentato le sue dimissioni irrevocabili sottolineando che “le contestazioni mosse dagli investigatori in parte coincidono con le numerose segnalazioni, fatte insieme al rappresentante del Mibac”, si legge nella missiva inviata al presidente del Cdi del teatro, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu”, scrive Il Fatto.
“Segnalazioni presentate più volte negli anni ma, a quanto pare, ignorate dagli altri membri del consiglio. L’inchiesta della Procura di Cagliari (di cui è titolare il pm Andrea Vacca) è stata aperta dopo alcuni esposti presentati in Procura che evidenziano diverse anomalie nella gestione del personale e del teatro in generale. Sono tre le ipotesi di reato: abuso d’ufficio, truffa e falso. Vicende che il Fatto Quotidiano aveva già raccontato ad agosto scorso, sottolineando i malumori che serpeggiavano tra i dipendenti e i sindacati per il crollo degli abbonamenti e una gestione giudicata poco trasparente, clientelare e inefficiente del sovrintendente Nicola Colabianchi, ora indagato insieme al suo predecessore Claudio Orazi, la capoufficio del personale Donatella Manca e il direttore amministrativo Stefano Altea”, scrive Luca Teolato per il Fatto.
“Farris ha evidenziato nella lettera di dimissioni che, in violazione dello statuto, il sovrintendente ha omesso la “relazione artistica e la rendicontazione economica/finanziaria, giacché l’ultima risale a settembre 2022, così impedendo l’esercizio dell’attività di controllo del Consiglio”. Insieme a Farris anche Pino Calledda, membro del Cdi nominato in rappresentanza del Mibac, ha segnalato negli anni opacità nella gestione del teatro senza essere ascoltato. Questo nonostante sia lui sia Farris rappresentassero i due enti che ogni anno finanziano per circa il 90% il teatro garantendone il funzionamento – prosegue il pezzo del Fatto Quotidiano – Calledda ora, a seguito dell’inchiesta, ha inviato una relazione a Mibac e Mef che dovranno valutare la situazione. Tra le ipotesi al vaglio, se verranno evidenziate delle forti criticità nella gestione, c’è anche quella del commissariamento del teatro. Anche in Regione Sardegna la gestione non trasparente del teatro si è presa la scena”.
“La consigliera di maggioranza Carla Cuccu ha deciso di presentare un’interrogazione all’assessore alla Cultura Andrea Biancareddu “per sapere se non ritiene di dover attivare con urgenza tutte le azioni possibili al fine di salvaguardare il buon nome della Fondazione”. Assunzioni sospette Tra le assunzioni discutibili che il Fatto Quotidiano ha potuto analizzare ci sono alcuni esempi emblematici. Come quella all’ufficio marketing dove, durante la gestione Colabianchi, per un po’ di mesi ha lavorato la nipote della capoufficio del personale che vantava uno stage di tecniche di mercato al negozio di ottica del nonno. Assunta con chiamata diretta e senza alcuna manifestazione d’interesse. Ma ci sono anche assunzioni sospette durante la gestione di Orazi, il predecessore di Colabianchi”, scrive ancora Il Fatto Quotidiano.
“L’attuale social media manager del teatro è stato reclutato vincendo due bandi, del 2019 e del 2020, con ampi margini di discrezionalità. Discrezionalità confermata nella stessa sentenza di archiviazione del tribunale di Cagliari a seguito di un esposto di un candidato escluso che, leggendo il curriculum, sembrerebbe molto più titolato dell’attuale responsabile social del teatro. Il giudice infatti ha escluso l’eventuale abuso d’ufficio, da parte dei vertici del teatro, proprio in nome della discrezionalità del bando che peraltro, nelle ultime righe, blinda questo modus operandi. In quello del 2019 c’è scritto nero su bianco “il presente avviso non è in alcun modo vincolante per la Fondazione”, nel secondo si sottolinea che il sovrintendente della Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari “potrà individuare il candidato anche al di fuori delle manifestazioni di interesse pervenute” – scrive ancora Luca Teolato del Fatto Quotidiano – il risultato di questa smisurata discrezionalità, al pari di un’attività privata qualunque, è che l’attuale responsabile dei social per alcuni mesi, utilizzando il profilo Instagram ufficiale del teatro, ha riempito di like foto di ragazze più o meno vestite, ignorando le più elementari nozioni base di chi utilizza i social network. Nozioni che anche un utente medio alle prime armi conoscerebbe. Non proprio l’uomo giusto al posto giusto”, conclude il pezzo del Fatto Quotidiano.
La Redazione di ReportSardegna24 è venuta in possesso delle foto pubblicate sui social alle quali è stato messo il like dal profilo Instagram ufficiale del Teatro Lirico di Cagliari, eccole: