Nelle ultime settimane a Cagliari diversi sono stati i momenti di tensione che hanno coinvolto militanti antifascisti e aderenti a Casa Pound, con accuse reciproche di aggressioni e tensioni fuori dalle scuole.
Diverse sono state le assemblee antifasciste organizzate per portato la solidarietà a un militante di sinistra che sarebbe stato da una decina di membri di CasaPound e Blocco Studentesco, fatto smentito dai movimenti di estrema destra.
Ciò che è evidente, facendo un giro in centro a Cagliari, sono le tante scritte con minacce da un gruppo verso l’altro e viceversa.
“Denunciamo il clima di violenza che si fa sempre più imponente nelle nostre vie e di fronte alle scuole che frequentiamo; denunciamo intimidazioni, minacce e aggressioni fisiche che colpiscono senza freni chi si espone apertamente contro la presenza in città di organizzazioni apertamente fasciste che cercano di dimostrare con le mani la loro legittimità nella nostra città”, si legge sui social.
“Casapound è solo la punta di quell’iceberg che il governo Meloni rappresenta, non gridiamo ai mulini a vento, la violenza fascista non è fine a se stessa. Noi che lottiamo contro il colonialismo capitalista, fatto di occupazione militare, sfruttamento, speculazione energetica ed edilizia, lager per migranti, attacco ai diritti delle donne e della comunità LGBTQ e solidarizziamo con i popoli in lotta come quello Palestinese, sappiamo che la violenza di gruppi minoritari, come Casapound e altri, non è un caso isolato, ma rientra nello schema repressivo dello stato italiano che va man mano concretizzandosi con il nuovo disegno di legge sicurezza, in linea con la deriva autoritaria e la criminalizzazione del dissenso in atto in Italia”, prosegue il post sui social.
Per questo il Coordinamento Antifascista Cagliaritano ha invitato alla mobilitazione “tuttə lə antifascistə, tuttə lə studentə che nelle ultime settimane non hanno dimostrato indifferenza ma si sono anzi impegnatə al meglio per sensibilizzare la comunità studentesca e tutte le realtà di lotta oggi sotto attacco con ddl1660: chi combatte contro l’occupazione militare, contro le fabbriche di armi, contro la speculazione del capitale in difesa della nostra terra, chi lotta contro lo sfruttamento sul lavoro e per il diritto alla casa, contro i CPR e le politiche razziste, contro l’attuale sistema carcerario, chi lotta in solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro l’imperialismo”.