Una scritta, in sardo “A fora is sionistas” (fuori i sionisti).
E poi vernice rossa sul cancello di ingresso e sul portoncino in vetro del museo ebraico di Cagliari e dell’associazione Chenabura sardos Pro Israele, luogo di riunione della comunità ebraica locale, in via La Marmora, quartiere Castello a Cagliari.
Stamattina la scoperta da parte del presidente dell’associazione Mario Carboni.
“Un atto di antisemitismo palese – commenta all’ANSA Carboni – al di là di ogni questione politica e di guerra. Questo è terrorismo psicologico. E rimane la preoccupazione: perché ora hanno usato il colorante poi domani chissà, potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più grave e pericoloso anche per l’incolumità delle persone”.
Ancora una volta l’associazione con sede a Cagliari usa strumentalmente la parola antisemitismo per creare odio contro chi protesta in difesa della causa palestinese ed è l’arma usata per giustificare lo sterminio dei palestinesi, anche perché sia gli ebrei che i palestinesi sono semiti, pertanto non ha alcun senso sbandierare l’antisemitismo.