Calcio, Cagliari: il film della stagione 2022/2023

La stagione 2022/2023 si era ufficialmente aperta domenica 3 luglio nel Centro sportivo di Assemini.
Ventisette giocatori convocati agli ordini del nuovo allenatore Fabio Liverani.

Un trainer alla ricerca di rivincite dopo alcune annate negative, innamorato del modulo 4-3-3, interprete sulla carta di un calcio offensivo ma in generale molto attento alla corretta organizzazione del gioco partendo dalla costruzione dal basso.

Attaccanti sulle fasce con piede invertito, centrocampo dinamico capace di interdire e di trasformare immediatamente con verticalizzazioni rapide l’azione difensiva in offensiva.
Poco spazio all’improvvisazione, giocatori statici confinati nella loro zona di competenza ma che sanno sempre cosa fare.

Movimenti ed azioni da assimilare giocando corti, aggressivi senza concedere spazi agli avversari conquistando campo e guidando il gioco.

Subito dei problemi, la squadra non riesce a pressare correttamente, corre male, corre poco, i giocatori nonostante l’impegno non sembrano assimilare correttamente gli schemi dell’allenatore romano.
Fabio Liverani cerca innanzitutto di cambiare interpreti, chiede altri giocatori per migliorare la qualità e la fluidità del suo gioco, viene accontentato ma la musica non cambia, è troppo integralista e non si adatta alle caratteristiche dei suoi atleti.

Il Cagliari spumeggiante capace di andare alla conclusione e di conseguenza in gol con continuità non si vede, la difesa subisce tanto, colpa di un centrocampo che non riesce a fare “filtro”, gli avversari colpiscono scientificamente.
I tifosi mugugnano, tutti a reclamare un cambio di modulo ed in parte di interpreti, i risultati non arrivano più, il presidente Giulini si era intanto affidato ad un nuovo direttore sportivo, Nereo Bonato. Al nuovo ds il compito di risolvere sin dal suo arrivo alcuni equivoci tecnici e tattici, di aiutare il mister e la squadra in evidente difficoltà.
Manca un regista di ruolo, Viola non convince dopo due annate trascorse in panchina, si adatta in quel ruolo Antoine Makoumbou ma non sembra il massimo.
Squadra ed ambiente ad un certo punto davvero sfiduciati, urge una scossa, all’orizzonte un sogno: il ritorno di Claudio Ranieri.
Sir Claudio che aveva intanto rifiutato delle offerte si tiene libero ed alimenta l’immaginario collettivo che lo vede come nuovo trainer rossoblù.
Il presidente Giulini rompe gli indugi e si assicura le prestazioni dell’allenatore ma non può immediatamente contrattualizzarlo e di conseguenza ingaggiarlo.
Intanto, il 20 dicembre, procede all’esonero di Fabio Liverani che chiude la sua esperienza con il Cagliari con 6 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte tra Serie B e Coppa Italia. (8 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte se si aggiungono le amichevoli pre-stagionali). Liverani ha impiegato 27 giocatori in totale nel corso della stagione portando a una media punti di 1,25.
Fabio Pisacane guida temporaneamente i rossoblù conquistando un importantissima vittoria il giorno di Santo Stefano contro il Cosenza per 2 a 0.
La squadra cambia interpreti ed in parte modulo, viene schierato l’oggetto misterioso Dossena come nuovo centrale difensivo, non uscirà più. Sembra plausibile che la formazione possa essere stata indicata proprio da sir Claudio…
Il 2023 porta in dote Claudio Ranieri. il tecnico vuole e pretende giocatori motivati, porta tutti al centro del progetto, inizia la rincorsa. Non si vuole lasciare nulla di intentato, si punta comunque al salto di categoria nonostante il vantaggio accumulato in classifica dalle avversarie.
Ranieri cambia modulo affidandosi prima ad un 4-3-2-1 successivamente ad un 3-4-1-2, all’occorrenza schierando più semplicemente un 3-5-2.
E’ un Cagliari camaleontico, capace di adattarsi alle caratteristiche dell’avversario, mettendosi perciò umilmente anche “a specchio”. L’ex allenatore del Leicester dei miracoli rispetta gli avversari, sembra conoscerne le caratteristiche ed il gioco, stupisce per spirito ed applicazione. Mai presuntuoso, predica concentrazione ed impegno. Interviene costantemente con discorsi mai banali, mirati, soprattutti i giocatori vengono responsabilizzati a dovere, chi gioca per la maglia del Cagliari deve dare tutto, sputare sangue.
Ranieri è grato alla Sardegna, alla sua gente e alla società che lo aveva accolto all’inizio da giovane allenatore.
Il Cagliari riprende a correre, Lapadula a segnare, Mancosu a fornire assist, Makoumbou diventa faro del centrocampo, Dossena è un muro, Radunovic finalmente sicuro ed insuperabile. Rimangono dei difetti e dei limiti insanabili ma la musica è cambiata.
La piena e definitiva rincorsa non si completa per via del divario accumulato rispetto alle concorrenti ed in parte ad alcuni pareggi che ad un certo punto frenano i rossoblù.
Il Cagliari è però finalmente una squadra, chiude al quinto posto appaiando in classifica il Parma ma in svantaggio con i ducali per via degli scontri diretti.
Ranieri conquista 35 punti, con 9 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, 27 gol fatti, 11 subiti (con Liverani 21 gol fatti, 23 subiti).
Si va ai play off, turno preliminare in gara secca sabato 27 maggio all’Unipol Domus contro il Venezia, il Cagliari potrà contare sul suo valore aggiunto: Claudio Ranieri.
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