Calcio, la domanda sorge spontanea: quanto conta davvero un allenatore?

La domanda sorge spontanea: quanto conta davvero un allenatore?

C’è un luogo comune, ricorrente, anche alimentato da molti addetti ai lavori che affermano: in una squadra conta non più del 10-20%.
Ma è veramente così?

Tutti d’accordo nel riconoscere i meriti delle società e la bravura dei giocatori: ma tanti, troppi, sottovalutano il ruolo del tecnico.
Si dovrebbe almeno tener conto che, oggi più di prima, oltre alla competenza tecnico-tattica occorre anche “gestire” i calciatori.

In questo è stato maestro nel tempo ad esempio Allegri, impeccabile gestore per tanti anni di rinomati campioni.
Ora messo terribilmente in discussione dall’assenza di risultati e criticato per un gioco non all’altezza.
C’è chi fa poi giocare bene le sue squadre ottenendo invece anche dei risultati come Spalletti, Sarri e Gasperini.
C’è chi si fa interprete del bel calcio ma non centra risultati almeno attualmente come Inzaghi, Italiano e Pioli.
E tanti mister davvero in gamba in rampa di lancio dome Thiago Motta, Palladino, Paulo Sousa e Juric.
I migliori allenatori sul mercato guadagnano cifre davvero importanti, lo staff al seguito, composto talvolta anche da più di sei-otto elementi, alimenta una spesa davvero elevata.
Talvolta i contratti sono a medio e lungo termine, pluriennali, i coach ricercano una tutela e cercano in accordo con le società una programmazione.

Questo non facilita a volte il loro esonero, il loro allontanamento magari per scarsi risultati o per incompatibilità di carattere e di vedute con la società di appartenenza.
Pochi i trainer che “tolgono volontariamente il disturbo”, esercizio utilizzato di frequente nel calcio di un tempo ma i profili dei vecchi allenatori erano davvero un altra cosa.
Oggi il ruolo dell’allenatore si è davvero evoluto, non sappiamo giudicare se in meglio o in peggio.
La tecnologia, le statistiche, le analisi la fanno da padrone e nulla è lasciato al caso.
Tutti, giocoforza, si sono dovuti adattare rilevando che in certe occasioni ci sono stati elementi capaci di fare la differenza e migliorare il lavoro anche giornaliero della squadra.
Oggi l’allenatore, specie ad alti livelli, non guida l’allenamento dei giocatori, non si interessa più con cura alla preparazione atletica del suo team, lasciando la stessa al fidato preparatore atletico (anche più di uno) o al suo secondo.

I preparatori hanno un ruolo determinante occupandosi anche singolarmente della tenuta e salvaguardia del singolo giocatore, sottoposti continuamente a rilevazioni fisico-atletiche grazie a strumenti tecnologici di ultima generazione.

Il vice allenatore ha un’importanza altissima, è fido consigliere del capo allenatore, a volte è il suo “tattico” e si occupa di supportare il suo riferimento nel rapporto con i suoi giocatori.
E’ necessario poi interfacciarsi con il match analyst, figura ormai presente in tutte le società professionistiche e non capace di analizzare una serie considerevole di dati raccolti durante una partita e convertire questi in informazioni utili.  Ruolo utile e complesso in grado di tener conto di tre aree fondamentali: tecnica e tattica calcistica, dati statistici e analisi video.

Non di secondaria importanza la figura dell’allenatore dei portieri, ruolo delicato e particolare, spesso ad appannaggio di esperti ex estremi difensori di grande valore e caratura.
Ci sono poi i collaboratori tecnici, alcuni dei quali veri e propri maniaci del sistema calcio che curano ad esempio solo la difesa o solo l’attacco con appositi esercizi ripetuti e ripetitivi ed azioni appositamente studiate nei minimi particolari dove niente è davvero lasciato al caso.

Collaboratori capaci di invenzioni sulle palle inattive che curano movimenti e strategie in maniera certosina rinnovandosi continuamente.

Importante il rapporto allenatore-staff medico, composto non solo dal responsabile sanitario ma anche dal medico sociale che coordina il lavoro di massaggiatori e fisioterapisti, molti addetti anche al recupero degli infortunati di basso, lungo e medio corso. Per ciascuno tabelle, percorsi studiati nei minimi particolari. figure anche esterne alle società che garantiscono l’eccellenza grazie a centri medici all’avanguardia.
Infine i magazzinieri che fanno parte attiva del gruppo, svolgono una funzione dalle tante competenze e sfaccettature alcune davvero essenziali.

Tutti ruoli fondamentali nel calcio moderno, tante figure che ormai è consuetudine ritrovare a tutti i livelli perché l’allenatore venga sgravato di molti suoi compiti e possa dedicarsi solamente a certe competenze.

 

 

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