Sport si’, “perché muoversi è sempre benefico”, ma con “attenzione in questi giorni di grande caldo”, per non “stressare l’organismo e aumentare i rischi di disidratazione”. Dunque “senza esagerare”, limitandosi agli sforzi “commisurati alla propria preparazione fisica” e “ascoltando il corpo”. Sono i consigli di Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di medicina interna (Simi), che all’Adnkronos Salute spiega le strategie per non rinunciare al movimento nonostante l’afa, preferendo se possibile sport acquatici, nuoto in primis, e rinunciando ad attività faticose all’aria aperta come la corsa e i lunghi percorsi in bicicletta.
La prima regola da rispettare, suggerisce lo specialista, è “non fare sport nelle ore della giornata in cui le temperature sono più alte e quando anche l’irraggiamento solare è elevato. Il momento migliore è la mattina presto, che è l’ideale. In alternativa va bene la sera tardi, al tramonto, considerando però che la mattina la temperatura è più fresca, mentre la sera l’ambiente ha accumulato calore, quindi si può avere una certa sofferenza nel praticare lo sport”. Il secondo consiglio è quello di “evitare di fare uno sforzo non commisurato alla propria capacità di allenamento, al proprio fisico: l’attività deve essere proporzionale al grado di allenamento”.
Terzo elemento “è bere moltissimo. Bisogna attrezzarsi, portarsi quindi acqua da bere o avere la sicurezza di averne a disposizione. Se si corre in parchi o in città, fare tappa alle fontanelle dove potersi idratare adeguatamente”. Infine, quarto consiglio, “come gli atleti che fanno le gare lunghe, bisogna abbassare la temperatura del corpo. Serve bagnarsi, utilizzare l’acqua anche per raffreddare la testa, bagnare il capo, bagnare il corpo”, raccomanda Sesti. “Bagnandoci – precisa – facilitiamo la traspirazione e l’eliminazione del calore sotto forma di evaporazione, quindi questo serve per mantenere la temperatura costante”.
Da preferire, per quanto riguarda tutti quelli che non sono atleti professionisti, “gli sport che si possono fare in acqua. Fare nuoto, insomma, è molto meglio di fare una corsa – rimarca Sesti – perché l’acqua è più fredda dell’ambiente esterno e consente di mantenere una temperatura adeguata. Mentre la corsa, la bicicletta, il tennis eccetera fanno affaticare di più, con uno stress aggiuntivo maggiore con il caldo per l’organismo”.
Nessun problema per “le passeggiate a passo veloce”, prosegue l’internista. Tutto ovviamente è relativo all’ambiente esterno: “Fare una passeggiata o uno sforzo maggiore in montagna, dove le temperature sono più fresche, è un conto – puntualizza – Tutt’altra situazione, assai meno favorevole, invece, se lo sforzo sportivo viene fatto a livello del mare, con le temperature calde come in queste giornate, o dentro le città che hanno temperature ancora più alte ovviamente”.