Nella zona rossa del bradisismo, a quanto sembra, il 20% delle abitazioni è abusivo. A fare questa stima è Pasquale Miano, docente progettazione architettonica della Federico II, molto impegnato tra Monte di Procida (uno dei comuni flegrei) e Pozzuoli e alle prese con un importante progetto integrato sui Campi Flegrei per la tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico, finanziato con il Pnrr.
«Chiarisco – dice – che in altre zone di Italia il tasso di abusivismo è ben più alto. Dall’ultimo bradisismo, quello iniziato nel 1982 e durato fino al 1984, il territorio è stato posto sotto controllo. A Pozzuoli esiste un piano urbanistico approvato di circa 15 anni fa, così a Monte di Procida. Come in pochi altri Comuni della città metropolitana di Napoli”.
Costruzioni abusive e soprattutto vetuste sono più diffuse, a quanto sembra, proprio nei quartieri del centro storico a ridosso dell’antico Rione Terra: il porto, l’area della Solfatara, via Campana, o i quartieri di edilizia economica e popolare degli anni 60. E a Napoli nel quartiere di Agnano. In altre parole – per l’architetto Miano – le aree da tenere sotto stretto controllo sono abitate da circa 40mila abitanti. Si azzardano stime, ma gli stessi studiosi e i tecnici ne mettono in evidenza i limiti. «Il Dipartimento di Architettura – racconta Miano – ha avviato anni fa un’indagine dettagliata sugli edifici. È un peccato che questo lavoro si sia fermato. Oggi andrebbe ripreso» — IlSole24Ore.
Emerge il problema dei piani di evacuazione. «Ce ne sono – dice il sindaco di Napoli, Manfredi – ma vanno aggiornati». «Si calcola – dice Anna Savarese di Legambiente Campania – che volendo evacuare la zona rossa dovrebbero muoversi contemporaneamente 240mila macchine private in 72 ore dall’allarme. Impossibile per la viabilità esistente. È necessario studiare una alternativa».