“Nel pomeriggio di ieri Liberu ha partecipato alla riunione politica tenutasi nella sede del PD a Cagliari. L’obiettivo della riunione era ancora una volta la discussione sul candidato presidente per il centrosinistra. Abbiamo constatato, però, che di fatto si trattava di una riunione di ratifica di decisioni già prese da altri, in altri sedi e in altri tempi”, scrive in una nota il movimento indipendentista Liberu.
“Il 7 luglio partecipammo all’incontro che avrebbe dovuto fondare il cosiddetto Campo largo, che avrebbe dovuto unire partiti di centrosinistra, PD, movimento 5 stelle e la sinistra indipendentista rappresentata da Liberu. I relatori dichiararono solennemente e insistentemente che si trattava di un’ampia coalizione democratica, perciò in linea con questi principi proponemmo che la scelta del candidato presidente si dovesse fare attraverso elezioni primarie da aprire a tutti. La risposta alla nostra proposta non venne da nessuno, al momento. La apprendemmo in seguito, dopo due mesi di silenzio totale da parte di tutti, scritta sui giornali: i 5 Stelle ponevano “la condizione” che non si facessero primarie. Non credendo che, davvero, in un consesso che si autodefinisce democratico, potessero esistere imposizioni di questa portata, rinnovammo la proposta alla prima occasione utile. Anziché un confronto diretto e un dibattito franco e schietto, ricevemmo fumose rassicurazioni a cui seguivano altre dichiarazioni stampa che ribadivano “Il M5S ha posto la condizione che non si facciano primarie”. A questo punto a quelle dichiarazioni ha iniziato a fare da contraltare la rassicurazione del PD che “la cosa prioritaria è l’unità del Campo largo, e nessuno, nessuno deve andare via””, scrive ancora Liberu.
“Continuammo a prendere per buone queste rassicurazioni, come si fa tra gentiluomini. A poco a poco al diradarsi delle riunioni politiche iniziò ad aggiungersi con sempre maggiore insistenza la voce di una candidatura di Alessandra Todde. Precisiamo che non avevamo (e non abbiamo) alcuna preclusione di principio nei suoi confronti, tant’è che la nostra Segretaria nazionale Giulia Lai aveva partecipato all’incontro che la Todde stessa aveva organizzato a Santulussurgiu per ricordare a tutti che c’era ed era in gioco”… “Alla proposta di una candidatura di Todde – mai ufficializzata al tavolo fino a ieri, ma come di consueto emersa dalla stampa – non corrispondeva però una proposta di sottoporre questa candidatura all’elettorato tramite primarie”. scrive ancora Liberu.
“Nel frattempo Renato Soru portava avanti diversi incontri per tutta la Sardegna con l’obiettivo di aprire il dibattito politico, riempiendo le sale e avanzando diverse proposte programmatiche. Proposte programmatiche che non si sentivano (e a due mesi dalle elezioni ancora non si sentono) da parte della Todde. Intuimmo che le assenze prolungate, i rinvii di riunioni e le insistenti notizie stampa su una presunta candidatura della Todde per rappresentare il Campo largo non erano coincidenze, ma piuttosto le evidenze di un accordo politico di cui da più parti si vociferava sempre più apertamente. Più chiedevamo riunioni, più si faceva passare inutilmente tempo prezioso. Più chiedevamo di organizzare le primarie e dare la parola al popolo, più la stampa dava per certa la candidatura della Todde. Senza primarie”, incalza il movimento indipendentista.
“A rispondere alla chiamata democratica delle primarie fu per primo Renato Soru, che nel corso di una delle sue presentazioni pubbliche con i cittadini dichiarò ufficialmente di mettere a disposizione una sua candidatura per essere valutata dagli elettori. Rendendosi disponibile, beninteso, a partecipare alla competizione con altri e giurando di mettersi al servizio di chiunque ne risultasse vincitore”…”La stampa fece l’impossibile per silenziare la proposta, ma inutilmente: oramai la voce di possibili primarie aveva iniziato a risvegliare gli animi dei cittadini che vedono nella democrazia il modo migliore di fare politica”.