Alle notizie dei giorni scorsi sul Capodanno a Cagliari mancava solo l’ultima ciliegina, comunicata oggi dall’amministrazione comunale: al concerto di Marco Mengoni, l’artista scelto dall’amministrazione cagliaritana per la festa, entrerà solo chi arriva prima.
Bocciato il click day che avrebbe deciso gli ingressi limitati tramite procedura on line, ci sarà comunque l’obbligo di prenotazione (su cui ancora non sappiamo nulla). Sebbene chiunque si possa prenotare, solo i primi ventimila che si presenteranno alla Fiera alle 18 del 31 dicembre potranno accedere; raggiunta la quota massima si chiuderanno i cancelli.
E gli altri? fuori, in strada, forse per loro ci saranno maxi schermi, non si sa. Faranno in tempo a organizzare una serata alternativa, o forse no. Solo 20 mila “fortunati” (più altri cinquemila diretti alla serata techno e trap organizzata in un altro padiglione della fiera) potranno partecipare alla festa di fine anno organizzata dal Comune di Cagliari: lo ha comunicato questa mattina il sindaco dopo l’incontro con il Prefetto, la polizia locale e l’Ente Fiera.
Ricapitoliamo: oltre 800 mila euro per una festa a numero chiuso a cui partecipa chi arriva prima.
E il famoso indotto turistico? Una bugia. O vogliamo pensare che qualcuno vorrebbe programmare all’ultimo minuto un viaggio a Cagliari senza la certezza del concerto? E chi invece vorrebbe mangiare qualcosa, magari brindare con amici e famiglia dovrà rinunciarvi sempre con il rischio di restare fuori? Vogliamo parlare poi della viabilità intasata da migliaia di auto che si riverseranno attorno alla Fiera nella speranza di un posto?
Il Capodanno cagliaritano, organizzato in ritardo e in maniera confusa, non è più solo un pasticcio: sta diventando un incubo
(di Francesca Mulas Fiori, Giulia Andreozzi e Camilla Soru)