“Abbiamo avuto tutti paura, c’erano dei bambini. Pozzolo è arrivato a fine serata, stavamo andando via: era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e all’improvviso è partito lo sparo“. Così, intervistato dalla ‘Repubblica’, un agente di Polizia presente alla festa di capodanno nella sede della Pro Loco di Rosazza, ricostruisce quanto accaduto nella notte, quando un colpo partito dalla pistola, regolarmente detenuta dal deputato di Fdi Emanuele Pozzolo, ha ferito il genero di un uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
“Si è consumato tutto in un attimo. Pozzolo era allegro. Ha tirato fuori la pistola dal taschino per mostrarla ai presenti. Un gesto superficiale, assolutamente immotivato”, racconta. Il deputato impugnava la pistola quando è partito il colpo, “la stava facendo vedere ai presenti. In un attimo si è sentito il botto dello sparo, ha rimbombato”. Il testimone assicura che Pozzolo non abbia estratto la pistola, magari per tirare un colpo in aria: “Eravamo all’interno di una sala. Ha iniziato a mostrarla ai presenti, come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza per fare lo stesso, una follia. In un secondo è partito il colpo”.
E quanto al fatto che Pozzolo ha detto che non è stato lui a sparare “È successo sotto i miei occhi, come me l’hanno visto anche altre persone presenti. Abbiamo tutti rilasciato le nostre dichiarazioni ai carabinieri. È stata una leggerezza – sottolinea – poteva costare davvero cara a quel ragazzo, che è un gran lavoratore, un padre di famiglia con due bambini piccoli”.