Capoterra, raccolti al percorso life quasi mezza tonnellata di rifiuti

Domenica 13 ottobre dei volontari hanno raccolto una cinquantina di sacchi di rifiuti di vario genere abbandonati lungo il percorso life di Maramura nella laguna e nella prospiciente spiaggia.

L’iniziativa che si vorrebbe fosse l’ultima, periodicamente si ripete organizzata dal Comune di Capoterra e dalle associazioni di volontariato e dai pescatori. L’evento deve fare riflettere sul perché si verifichino queste azioni che provocano danni a volte irreversibili al compendio lagunare. Il problema principale è quello della indifferenza di parte della popolazione che con la propria inattività e con i propri silenzi, di fatto, tollera e incoraggia la prosecuzione di tali atteggiamenti di inciviltà.

Sembra quasi che i cittadini dei Comuni che si affacciano nella Laguna (Assemini, Cagliari, Capoterra e Elmas) si siano quasi abituati a tale stato di cose. Tale situazione sembra quasi legittimare un generale stato di incuria e di abbandono. Il degrado chiama il degrado… Eppure basterebbe poco per far desistere gli incivili.

La città metropolitana di Cagliari ente preposto alla tutela e salvaguardia del compendio avrebbe il dovere di intervenire acquistando degli impianti di videosorveglianza e di monitoraggio e dare incarico ai vari Comuni di farli posizionare. Lo stato di salubrità della laguna è in grave pericolo sia per i danneggiamenti che produce l’uomo con l’interramento di aree della laguna, l’abbandono dei rifiuti e le discariche abusive, che a causa di eventi naturali alluvionali che alterano il già precario equilibrio esistente e gli sbocchi fra la laguna e il mare. In particolare ci riferiamo all’area di Ponte nou (Ponte nuovo) che si trova sulla S.S. n. 195 al km 9,300 direzione Sud.

Da circa una decina di anni questo sbocco è chiuso, sbarrato da un deposito di sabbia e detriti di alcuni metri che impediscono l’ossigenazione di questa parte della laguna. Tale sbarramento è stato causato dalle ultime alluvioni e non è mai stato ripristinato, nonostante sia stato più volte segnalato e richiesto. Perché? Certo il Contratto di Laguna , documento di coinvolgimento di tutti gli attori che operano nel compendio di Santa Gilla, a cui in questi ultimi anni si è lavorato, è stato un grande passo in avanti ma che senso ha fare un contratto su un bene, su un oggetto contrattuale, che rischia di morire per incuria e negligenza? Prima che sia troppo tardi è bene che si prenda consapevolezza del reale problema che non riguarda solo gli abitanti di Capoterra ma direi di buona parte di tutto l’ecosistema del sud ovest Sardegna.

Speriamo che questo appello riesca a sortire un qualche effetto. Un volontario che ieri ha partecipato alla pulizia del sentiero life di Maramura. Roberto Copparoni Un particolare ringraziamento è rivolto alla Amministrazione del Comune di Capoterra che ha reso possibile questa giornata a al Vice Sindaco, Silvia Sorgia e all’Assessore al Turismo, Ambiente, Caccia e pesca Gianluigi Marras, al Consigliere Pietro Frongia, alla Teknoservice, al CEAS, ai pescatori della Cooperativa Santa Maria della Laguna, al Vice Presidente della Pro Loco di Cagliari, Alessandro Piludu, ai giovani che prestano SCU presso l’Associazione Amici di Sardegna, ai volontari di Amici della Laguna e del Centro servizi Ambiente Sardegna e ai residenti per aver personalmente partecipato alla manifestazione.

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