Giorgio Beretta (Analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere OPAL e della Rete italiana pace e disarmo) dialoga con gli attivisti del Movimento Nonviolento e del Comitato Sardo Campagna Banche Armate, venerdì 25 ottobre alle ore 17,30 alla Casa del Popolo di Carbonia, in via Barbagia 11.
Le guerre in Ucraina e in medio oriente e le pressioni in ambito Nato stanno portando diversi governi europei ad aumentare le proprie spese militari. ll “Futuro della competitività europea”, presentato di recente da Mario Draghi al Parlamento europeo, ci mostra quanto la sicurezza politico-militare stia prendendo il posto di quella economica, come se la prosperità del continente dipendesse dalla competitività delle sue industrie di armamenti. Anche l’Italia ha da tempo intrapreso questa strada, rafforzata dalla recente intesa tra la tedesca Rheinmetal e l’italiana Leonardo.
“Dobbiamo essere pronti a difenderci e passare ad una modalità di economia di guerra. È giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra sicurezza” ha dichiarato alcuni mesi fa Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, la massima autorità dell’Unione europea che ha concluso il suo intervento affermando: “Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra”.
Al contrario, noi pensiamo che l’Unione europea non abbia bisogno di un’economia di guerra, ma di cominciare, finalmente, a sviluppare una politica e una diplomazia di pace, più confacenti al proprio ruolo internazionale.
Durante la serata verrà presentata la Campagna di pressione alle Banche Armate.
Giorgio Beretta è analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di “armi leggere” e dei rapporti tra finanza e armamenti. Svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia e per la Rete italiana pace e disarmo. Ha pubblicato diversi studi, oltre che per l’Osservatorio OPAL, anche per l’Osservatorio sul commercio delle armi di Ires Toscana (Istituto di ricerche economiche e sociali della Cgil di Firenze), per l’Annuario geopolitico della pace di Venezia e numerosi contributi per riviste e quotidiani nazionali. Il suo ultimo libro è “Il Paese delle armi. Falsi miti, zone grigie, lobby” (Altraeconomia, 2022).