Carla Cuccu (Idea Sardegna): “Scellerate scelte sanitarie regionali per l’assistenza semiresidenziale e residenziale”

“Nella lotta contro le dipendenze patologiche e gli abusi di sostanze, la Regione Sardegna ha recentemente adottato nuove delibere (N. 35/14 del 25.10.2023) riguardanti i requisiti autorizzativi e organizzativi per i servizi residenziali e semiresidenziali. Tuttavia, la decisione ha suscitato preoccupazioni significative tra gli operatori del settore”.

  “La nuova delibera ha generato una serie di problematiche occupazionali e organizzative. Questa brusca transizione comporterà il licenziamento di professionisti, circa il 40%, nonostante tutti in possesso di contratti a tempo indeterminato, creando gravi conseguenze occupazionali, sociali ed economiche per loro e le loro famiglie” Evidenzia Carla Cuccu, la consigliera regionale segretaria della Commissione Sanità Attualmente, la mancanza di educatori professionali sanitari formati è nota a tutti, tra gli operatori di settore e la Regione Sardegna. Secondo le nuove direttive il personale deve essere sostituito, ma questo non è disponibile, e questa carenza impedisce e creerà gravi problemi nella gestione efficace delle dipendenze patologiche nelle strutture residenziali e semiresidenziali.
  “L’assenza di una disciplina transitoria tra la normativa precedente (DGR 34/26 del 2010) e quella attuale contribuisce al caos, impedendo alle strutture di adeguarsi ai nuovi parametri senza incorrere in licenziamenti e carenze di personale” “Ho chiesto al Governatore Solinas e all’Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale di annullare immediatamente la delibera N.35/14 del 25.10.2023 con effetto retroattivo alla data di adozione della stessa. La mancanza di una strategia di transizione e la carenza di professionalità richieste rischiano di indebolire gravemente la capacità delle strutture di gestire malattie e condizioni croniche presenti nelle varie ASL della Sardegna”.
  “Mi auspico una revisione tempestiva delle delibere regionali per garantire la continuità dell’assistenza sanitaria e preservare le competenze specializzate degli operatori del settore. Sono in contatto con le associazioni di settore e tanti professionisti, e continuerò a battermi per loro e per la buona sanità in Sardegna.”
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