“In merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, nei mesi scorsi questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti.
Ha proceduto all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna”.
Lo dichiara l’ufficio del Promotore di giustizia dello Stato vaticano.
“Il Promotore proseguirà la sua attività in questo senso nei mesi a venire, vicino al dolore della famiglia di Emanuela e consapevole della sofferenza che si prova per la scomparsa di un congiunto”, aggiunge la dichiarazione dell’Ufficio del promotore di giustizia, trasmessa dalla Sala stampa della Santa sede in risposta alle domande dei giornalisti.
“L’auspicio della famiglia è che il Santo Padre ricordi con parole di speranza la prossima domenica, durante l’Angelus, Emanuela, una sua cittadina che manca da quaranta anni. Sarebbe un gesto importante, di carità, in pieno spirito evangelico, che metterebbe fine a ogni polemica e rafforzerebbe la volontà di tutti nel cercare la verità”. Lo dichiara all’ANSA l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, nel quarantennale della scomparsa di Emanuela.
“Quaranta anni sono tanti. È un primo passo l’attività svolta dal Vaticano. Mi auguro che la documentazione fornita alla Procura di Roma sia rilevante e che il Vaticano continui a collaborare fattivamente con la Procura stessa. Sono tante le cose da chiarire, mia sorella merita verità e giustizia”. E’ quanto dichiara all’ANSA Pietro Orlandi dopo la dichiarazione dell’Ufficio del promotore di giustizia Vaticano sulla trasmissione alla Procura di Roma degli atti sulla scomparsa della sorella Emanuela.
“La famiglia Orlandi ritiene che gli ideali della verità e della giustizia non abbiano colore politico e non appartengano a nessun partito, ma a tutti gli uomini di buona volontà. Per tale motivo, rivolge un appello alla presidente Giorgia Meloni, con l’auspicio che possa contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela e al contempo a chiarire tutti i fatti che in questi quaranta anni hanno segnato l’Italia e sono ancora rimasti oscuri”. E’ quanto comunica all’ANSA la famiglia Orlandi tramite il proprio legale, avvocato Laura Sgrò.