“Tutte le sei commissioni possono lavorare, in parallelo.
Il Consiglio è pienamente legittimato ad andare avanti, occuparsi dei problemi dei sardi e questo deve fare.
La Finanziaria deve entrare il prima possibile in aula anche perché possa essere esaminata con un iter politico lineare e trasparente e non dettato dalla fretta”. Nella maggioranza di centrosinistra alla Regione c’è chi come Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, punta su un’accelerazione dei tempi di approvazione della manovra finanziaria, rispetto alla sanità, anche perché il disegno di legge 40 della giunta sulla riorganizzazione sanitaria è ancora lontano dal vedere la luce in commissione.
“La Manovra ha tempi obbligati – spiega Agus -, siamo in esercizio provvisorio e da quando sarà approvata in giunta abbiamo 37 giorni (per regolamento, ndr) per approvarla, senza contare il piano regionale di sviluppo per cui servirà altro tempo. I tempi sono obbligati per poter spendere le risorse”.
Prima di marzo sarà dunque difficile chiudere con la partita dei conti, ma in ogni caso più velocemente – è ipotizzabile -, rispetto alla riorganizzazione sanitaria. La commissione Sanità presieduta da Carla Fundoni ha comunicato la settimana scorsa, dall’assessore Armando Bartolazzi, il ciclo di audizioni preparatorie alla discussione sul testo della giunta. Ci vorranno settimane per ascoltare tutte le parti interessate dalla ‘riforma funzionale’ annunciata da Todde.
“Non ci possiamo rassegnare all’improduttività, ci sono sei commissioni e tutte e sei devono andare avanti su provvedimenti dentro un’agenda condivisa con temi che non siano divisivi e che siano condivisi anche con l’opposizione”, sottolinea Agus. E proprio le commissioni (Sanità, Governo del Territorio, Attività produttive e Cultura) sono state convocate oggi dai loro presidenti.
Non solo finanziaria e sanità, per Agus gli altri temi sono “la nuova continuità territoriale, il recepimento del salva-casa, l’avvio del comparto unico e la legge che renda possibile l’elezione diretta delle province nel quadro di una agenda quanto più condivisa possibile anche con l’opposizione”.