Cena ‘galeotta’ con Istentales e De Andrè per carcere di Nuoro

Una cena “galeotta” a Nuoro per i detenuti di Badu ‘e Carros in ricordo della direttrice Patrizia Incollu, scomparsa prematuramente il 31 ottobre scorso dopo un incidente stradale.

Il progetto culinario e sociale, programmato per la serata del 29 dicembre, è organizzato dalla band degli Istentales e si inserisce all’interno della tre giorni che anima piazza Vittorio Emanuele dal 28 al 30 con i concerti “Tempus de Nadale”.

La serata in piazza si aprirà alle 19.30 per il consumo dei pasti a base di cacciagione, che costeranno 10 euro l’uno e si concluderà con una esibizione del gruppo nuorese insieme a Cristiano De André.

Per l’occasione sono state coinvolte otto compagnie di caccia dell’isola. Ai fornelli la compagnia di caccia di Lollove, le compagnie Bardi, Canu e Cattina di Nuoro, Pagnotta di Siniscola, Massidda di Galtellì, Bandinu di Lula e Sos Coddos di Berchiddeddu che serviranno varie pietanze con nomi evocativi: cinghiale all’ergastolo, cinghiale alla latitanza, cinghiale al 41 bis, alla sbarra, in gattabuia, alla semilibertà, all’isolamento e all’evasione.

L’incasso della cena sarà devoluto interamente alla struttura penitenziaria nuorese e servirà a finanziare alcune attività carenti del penitenziario come le attrezzature della palestra.

“Ci siamo promessi di darci da fare per i detenuti di Badu ‘e Carros e Cristiano De André ha scelto di seguirci – ha detto all’ANSA Gigi Sanna frontman degli Istentales – La scelta è stata quella di prendere tutto con il sorriso anche nella denominazione dei piatti anche perché, ironia della sorte, tutti i cinghiali che cucineremo provengono dall’Asinara”.

Il progetto era nato grazie a un’idea di Gigi Sanna dopo un tour nelle carceri di mezza Italia e in tre carceri dell’isola e il progetto della cena galeotta era stato sposato dalla direttrice di Badu ‘e Carros, Patrizia Incollu: “Ne avevamo parlato una ventina di giorni prima della tragedia che l’ha portata alla morte e ne era entusiasta vista la sua spiccata sensibilità volta al recupero e al benessere dei detenuti – ricorda Sanna – Inizialmente volevamo coinvolgere anche loro e pensavamo a una cena fatta in agriturismo dove ogni detenuto avrebbe cucinato un piatto in base alla regione di appartenenza.

Purtroppo è rimasto un discorso in sospeso vista la difficoltà anche burocratica di un progetto del genere. Oggi portiamo a compimento questa cena galeotta per i detenuti ma anche nel ricordo e nell’esempio di Patrizia, che come noi si è sempre spesa per la dignità dei carcerati a cui teneva sopra ogni cosa”.

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