Inizia da Sassari la mobilitazione per la sanità sarda organizzata da Cgil, Fp e Spi regionali per denunciare le falle del sistema e chiedere interventi risolutivi.
Stamattina sindacalisti e operatori del settore si sono riuniti davanti alla sede dell’Aou di Sassari, in viale San Pietro per poi raggiungere in corteo il Pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata.
“La Sardegna sta scivolando in fondo alla graduatoria nazionale in quanto a qualità ed efficienza del servizio sanitario pubblico”, ha detto il segretario regionale della Cgil sarda, Fausto Durante.
Secondo il sindacato “la spesa sanitaria aumenta e i risultati peggiorano: manca una rete sanitaria territoriale, i pronto soccorso sono presi d’assalto, le strutture ospedaliere sono al collasso, il personale è allo stremo.
Le persone fragili sono abbandonate a se stesse: le strutture residenziali e semi-residenziali accolgono soltanto 162 persone ogni 100 mila abitanti: la media nazionale è 547. L’assistenza domiciliare è carente: solo 29 anziani ogni mille viene preso in carico (la media italiana è 62). A questo si aggiungono i vergognosi ritardi nell’esame delle pratiche da parte delle Commissioni per l’invalidità, con il risultato che le persone fragili, bambini, disabili, anziani affetti da patologie gravissime, attendono da un anno di poter accedere ai pochi servizi rimasti”.
La manifestazione proseguirà alle 15, con un presidio nell’area di sosta ospedale civile Alghero. Domani, dalle 9.30, ci sarà un corteo a Olbia, dalla sede Asl fino all’ospedale San Giovanni Paolo II. Mercoledì l’iniziativa si sposterà a Nuoro dove, davanti alla sede Ats si svolgerà un presidio dalle 10. A Oristano invece, appuntamento giovedì davanti alla sede Asl, sempre alle 10, e sarà presente la segretaria della Cgil nazionale Daniela Barbaresi. La mobilitazione si chiuderà venerdì a Cagliari, con il sit in davanti all’ingresso pedonale dell’AO Brotzu, a partire dalle 9.30.