Chiara Francini, apro bocca e scateno polemiche

“I sinistri sono persone nate ricche e borghesi che vorrebbero essere nate povere per sembrare intelligenti.

A loro interessa solo stare dalla parte giusta”, Chiara Francini stigmatizza così la ‘sinistra’ radical chic nel suo libro, Forte e Chiara, edito da Rizzoli.

Attrice, conduttrice televisiva e scrittrice, classe 1979, domani a Berlino riceverà il Premio Bacco, assegnato da una giuria di critici cinematografici. Un premio arrivato alla 30/a edizione della Notte delle Stelle, il tradizionale Gala del cinema italiano. L’ideatore di questo riconoscimento è il Cavaliere Massimo Mannozzi che lo ideò nel 1993 insieme a un gruppo di giornalisti cinematografici italiani che si riunivano regolarmente nel suo Ristorante Bacco durante il festival.

“Conoscevo il Premio Bacco e mi incuriosiva molto. L’idea che quei giornalisti che ho sempre letto fin da piccola mi abbiano premiato è una una cosa che mi piace davvero”, dice Chiara Francini all’ANSA. E ancora l’attrice: “Sì, ho un grande successo con lo spettacolo Forte e Chiara e ne sono felice.
Tutto è nato dalla reazione al mio monologo sulla maternità mancata a Sanremo. Un monologo che aprì un dibattito nazionale molto prolifico come in realtà dovrebbero essere tutti i dibattiti. Allora ho pensato che se avessi raccontato in maniera più esaustiva la straordinaria normalità della mia vita avrei potuto toccare molti altri temi e così è stato. Dopo il libro ho pensato di portarlo in scena a teatro e devo dire che vedere la reazione del pubblico è una cosa che adoro.

Le persone mi vengono a dire che questo spettacolo parla di loro e hanno ragione, in fondo è solo il racconto di una ragazza di provincia con momenti divertenti e altri più malinconici”. Le piace la politica? “So solo che ogni volta che apro bocca scateno dibattiti nazionali, ma la mia in realtà è un’analisi sociologica non politica. La motivazione di tanto dibattito è perché il pubblico capisce che il mio è un alfabeto fatto molto di carne e che non dico certe cose per convincere la gente, ma solo per portare in maniera autentica una mia riflessione. Si capisce insomma che non lo faccio per ricevere in cambio qualcosa, non voglio essere votata”. Lei spesso si è definita imperfetta. “Sì è vero, penso di esserlo grazie a Dio. La perfezione mi fa schifo. Mentre essere imperfetti significa avere tutta una serie di colori, peculiarità proprie. Significa essere straordinariamente unici nel fare questo girotondo che è in fondo la vita. Sono così fieramente imperfetta, ma anche fieramente provinciale e paesana e fieramente arricchita. Dentro un arricchito c’è sempre più un povero che un ricco – dice divertita la Francini -. Quello che sono lo devo tutto alla provincia, al mio paese. Penso che tutti noi siamo quello che abbiamo mangiato da bambini. E io ho mangiato tanta schiacciata”. Qual è il suo sogno? “Che si faccia un film da un mio romanzo come, ad esempio, Un anno felice”. Cosa non sopporta? “L’ingratitudine e la stupidità. Sono molto grata a chi mi ha aiutato e trovo l’ingratitudine un grande atto di violenza. La stupidità invece mi fa letteralmente impazzire”.

Futuro? “Porto avanti lo spettacolo teatrale Forte e Chiara e poi ho dei programmi in tv e al cinema di cui per ora preferisco non dire nulla”.

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