Chiarimenti Inps riguardo nuove misura in sostituzione del Rdc

L'Opinione di Antonella Soddu

Nei giorni scorsi l’ INPS ha diramato due comunicati stampa, uno riguardante le “Disposizioni transitorie tra il Reddito di Cittadinanza l’Assegno di Inclusione e Servizio di Formazione Lavoro”, l’altro riguardante il pagamento dell’ultima rata di RdC luglio 2023 e la presa in carico da parte dei servizi sociali.

A questi due importanti comunicati stampa si va ad associare anche una scheda informazione riguardante le due nuove misure di inclusione sociale e lavorative introdotte dal Governo con la legge di Bilancio 2023; la SFL – acronimo di “Supporto per la formazione e per il lavoro” – che avrà decorrenza dal 1° settembre 2023 e l’ ADI – acronimo di “Assegno di Inclusione” – che avrà decorrenza dal 1° gennaio 2024. Con riguardo le disposizioni transitorie tra RdC e le nuove misure ADI e SFL, l’ INPS enuncia quelli che sono i primi elementi riguardanti le modalità di accesso in attesa che siano adottati da parte del Governo i “decreti attuativi”, appunto, delle nuove misure.

Le disposizioni transitorie, dice l’ INPS, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro è prevista la comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali dei Comuni di residenza entro e non oltre il 31 ottobre 2023. Per questi nuclei presi in carico da servizi sociali potrà dunque proseguire la fruizione del RdC senza il limite delle 7 mensilità e comunque non oltre il 31 dicembre 2023. In tal senso – precisa ancora il comunicato – l’ INPS nei primi giorni di luglio ha ricevuto dal MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, 88 mila comunicazioni al riguardo.

Dunque, l’ipotesi di presa in carico non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai CPI e per i quali non è necessario il rinvio ai servizi sociali. Cosa succede a coloro che non risulteranno presi in carico dai servizi sociali? Per loro dal 1° settembre 2023 sarà possibile accedere alla SFL – che ha come obiettivo l’inserimento al lavoro abbinato a un supporto economico corrispondente a 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi. Si potrà accedere presentando domanda ma sarà necessario e obbligatorio seguire un iter preciso che prevede l’attivazione di un percorso di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro per persone tra 18 e 59 anni con ISEE non superiore a 6 mila euro. L’attivazione della SFL è inoltre subordinata all’ attivazione di percorso formazione e attivazione al lavoro dimostrando iscrizione a 3 agenzie di lavoro e/o a enti autorizzati ( CPI ) all’attività di intermediazione. Dal 1° gennaio 2024, i nuclei al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell’Assegno di inclusione (ADI), nuova misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale.

Infine, conclude il comunicato stampa, per garantire un’efficace attuazione di ADI e SFL Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regioni, Servizi sociali dei Comuni, Centri per l’impiego e INPS stanno collaborando per garantire a ciascuno, in relazione ai propri bisogni, il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Il secondo comunicato stampa diramato a precisare che in occasione del pagamento dell’ultima rata di Reddito di cittadinanza ai percettori che hanno già fruito di 7 mensilità nel 2023, l’Istituto, con un SMS o e-mail, ha informato gli interessati della sospensione del beneficio come previsto dalla norma. In particolare, nella sintetica comunicazione, è stato anche ricordato che, nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali, la sospensione sarà revocata.

Si precisa che questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo. La presa in carico chiaramente non potrà quindi riguardare tutti i soggetti che sono già stati o potranno essere indirizzati proficuamente ai servizi per l’impiego per intraprendere percorsi lavorativi e per i quali è previsto l’accesso alla nuova misura del Supporto formazione e lavoro a partire da settembre.

Di Antonella Soddu

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