La chiesetta di San Pietro di Ponte è stata dichiarata bene di interesse culturale storico ed artistico da parte della commissione per il Patrimonio Culturale della Sardegna.
Parte ora l’iter per il restauro e la valorizzazione del sito.
Il Comune attendeva da tempo questo riconoscimento, per fornire le dovute garanzie per l’ottenimento di una quota parte dei fondi necessari per il restauro conservativo del monumento religioso, risalente al 1200.
Per questo, nella seduta di Giunta del 23 maggio ha provveduto ad approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva dell’opera, che prevede il ripristino del tetto, mediante la sostituzione delle travi e del tegolato soprastante, nonché il rafforzamento strutturale dell’intero edificio, salvaguardando i materiali originari.
“Uno dei più importanti monumenti cittadini sarà riconosciuto all’interno del programma di tutela nazionale dei beni artistici e culturali e potrà così accedere ai fondi ministeriali dedicati secondo quanto previsto dalle norme – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Conti – Il prossimo passo sarà la chiesetta di Sant’Efisio martire, affacciata sull’omonima Piazza, che sarà anch’essa ulteriormente valorizzata”.
La Chiesa di San Pietro di Ponte è oggi inglobata all’interno dell’area cimiteriale cittadina, realizzata fra il 1872 e il 1877. In precedenza era compresa nell’antico aggregato rurale di Quarto Suso, dove sorgeva anche un ponte romano oggi scomparso, dal quale la chiesa trae il nome.
L’attuale edificio risale alla fine del XIII secolo (1280 circa), ma probabilmente sostituisce una precedente chiesa dedicata a San Pietro di Ponte che risulta infatti già attestata in un documento del 1aprile 1119. In tale documento la chiesa risulta tra quelle che l’arcivescovado di Cagliari donò a Berengario, abate vittorino della Chiesa di San Saturno a Cagliari.