Chirurgia mininvasiva, Aou Sassari tra le eccellenze in Europa

Un nuovo robot per la chirurgia multidisciplinare arricchisce la dotazione tecnologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

Si tratta del Da Vinci Single Port (Sp), un’avanguardia tecnologica nella chirurgia mininvasiva.

Il macchinario nei giorni scorsi è stato utilizzato per la prima volta a Sassari con successo, per eseguire tre delicati interventi chirurgici: due prostatectomie radicali e una cistectomia radicale.

L’Aou di Sassari è uno dei pochi centri in Italia a disporre di questo modello di robot.

Sono solo otto quelli installati in Italia, 16 in tutta Europa e solo uno in Sardegna.

Il Da Vinci SP rappresenta un’innovazione cruciale nel campo della chirurgia mininvasiva, specialmente per le patologie urologiche. Ma il robot sarà utilizzato anche per la chirurgia generale e toracica, chirurgia maxillofacciale, senologica, ginecologica e otorinolaringoiatrica. A differenza delle versioni precedenti, che richiedevano fino a sei accessi chirurgici tramite piccoli fori nell’addome, il nuovo sistema robotico si distingue per l’utilizzo di un unico accesso, riducendo così l’invasività dell’intervento. Per l’ambito urologico, un solo trocar, inserito nello spazio extraperitoneale, consente al chirurgo di operare con estrema precisione, grazie anche all’utilizzo di un endoscopio flessibile che offre immagini 3D ad alta definizione delle strutture anatomiche. Questa tecnologia innovativa non solo riduce l’impatto fisico sugli organi interni, ma garantisce anche una ripresa post-operatoria più rapida per i pazienti.

Come sottolinea il professor Massimo Madonia, direttore della Clinica urologica, “l’adozione del Da Vinci SP a Sassari segna un passo fondamentale verso un’assistenza sempre più orientata al benessere del paziente. La minore invasività e i tempi di recupero più brevi sono fattori che fanno la differenza, soprattutto in interventi complessi come quelli oncologici sulla prostata e sui reni”.

Si tratta di un’apparecchiatura che viene concessa a chi possiede – ed è in grado di dimostrare – buone performance con il Da Vinci XI. Un traguardo che il direttore della struttura al terzo piano della Stecca Bianca, vuole sottolineare. «È stato possibile – afferma – grazie all’impegno del direttore generale dell’Aou, Antonio Lorenzo Spano, che ha voluto dotare l’azienda di strumenti di ultima generazione per migliorare l’offerta assistenziale e attrarre giovani medici”.

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