Colosimo: alle amministrative 32 impresentabili

Sono 32 i candidati alle prossime elezioni amministrative giudicati ‘impresentabili’ secondo il codice di autoregolamentazione delle candidature antimafia. Lo ha annunciato Chiara Colosimo, presidente della Commissione antimafia, durante un’audizione a Palazzo San Macuto. La Direzione nazionale antimafia aveva segnalato inizialmente 71 candidati, ma la Commissione ha valutato che solo 32 di loro si trovano in situazione di conflitto con il codice.

Oltre a questi, la Commissione ha identificato altri 13 candidati che hanno ricoperto la carica di sindaco o sono stati componenti della giunta in sette comuni sciolti per mafia. “Tra i 32 candidati segnalati come ‘impresentabili’ secondo il codice di autoregolamentazione, abbiamo aggiunto 13 candidati che abbiano ricoperto la carica di sindaco e di componente della giunta, limitatamente ai comuni sciolti secondo l’articolo 143 del decreto legislativo del 18 agosto del 2000,” ha specificato la presidente Colosimo.

Tra questi figurano quattro esponenti di Fratelli d’Italia: Sabatino Andreelli, candidato per il comune di Pescara e con un procedimento per accesso abusivo a un sistema informatico; Luigi De Nittis, candidato al comune di Bari e accusato di bancarotta fraudolenta; Antonio Di Giuseppe, anche lui candidato al comune di Potenza, con un procedimento per autoriciclaggio e con la prossima udienza fissata per il 28 giugno prossimo. “In relazione alla candidatura di Sigismondo Colasuonno – comunica lo staff del candidato al comune di Bari nella lista ‘Decaro per Bari’ – nei confronti del quale è emersa l’esistenza di un decreto di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta, in violazione del codice di autoregolamentazione della Commissione antimafia, il candidato, su richiesta del coordinatore della lista, si è autosospeso dalla competizione elettorale dell’8 e 9 giugno per l’elezione a consigliere municipale, rinunciando alla candidatura, invitando i suoi elettori a non votarlo e rivolgendo le sue scuse alla coalizione per aver omesso di riferire, quando gli era stato richiesto, del rinvio a giudizio disposto il 12 gennaio scorso”.

Tra i nomi comunicati dalla commissione, inoltre, figura anche un esponente di Forza Italia: Palmiro Ruggiero, candidato al comune di Vibo Valentia, per cui risulta emessa una sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta. E anche Andrea Giudo, candidato al comune di Lecce per la lista “UDC – Puglia Popolare”, con un procedimento per corruzione. Infine, per quanto riguarda i 13 candidati in violazione del codice nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, si tratta di: Fabio Ramundo, assessore al comune di Neviano; Rocco Luglio, sindaco del comune di Portigliola e Domenico Musolino, assessore nello stesso comune; Luigi Cirillo, assessore del comune di Torre Annunziata; Emanuele Pio Losapio, sindaco del comune di Trinitapoli, insieme a Francesco Di Natale, vicesindaco, e Maria Michela Montuori, assessora; Tommaso Andreoli, assessore del comune di San Giuseppe vesuviano, insieme agli assessori Silvia Annunziata, assessora, Enrico Ghirelli, Marica Miranda e Nunzio Zurino.

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