Nella Legge di Bilancio 2023, il Governo Meloni ha previsto una norma che riguarda il dimensionamento scolastico e che rischia di penalizzare fortemente la Sardegna.
La norma prevede appunto un taglio calcolato di sedi e di organico che avranno effetto in parte per l’anno scolastico 2023/2024 e maggiormente dall’anno scolastico 2024/2025, con un accorpamento di decine di autonomie scolastiche e il taglio di circa 45 autonomie, tutto questo, ancora una volta, senza tenere conto delle specificità proprie della regione, demografiche, linguistiche e geografiche.
Piero Comandini, esponente del Partito Democratico in consiglio regionale, ha depositato una interrogazione sull’argomento, firmata da tutto il gruppo consiliare, dove esprime la forte preoccupazione sul futuro della scuola in Sardegna e si rivolge all’assessore Biancareddu affinché venga attuata una politica a salvaguardia dell’attuale assetto scolastico, anche con il coinvolgimento del consiglio regionale e di tutte le parti interessate, nel più ampio interesse della comunità scolastica, in considerazione delle peculiarità della Sardegna e nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione sul diritto allo studio.