Il coordinamento dei comitati sardi per la sanità pubblica denuncia “la situazione immobile e, in alcuni casi, persino peggiorata della sanità pubblica in Sardegna”.
“Come i giovani soldati nel romanzo di E.M.Remarque, che aspettavano inutilmente un cambiamento su un fronte devastato, anche i cittadini sardi continuano a sperare in miglioramenti che tardano ad arrivare – spiegano – Nonostante i buoni propositi della campagna elettorale, il quadro attuale è desolante”.
Sono cinque le linee di intervento che il coordinamento suggerisce: avviare un piano straordinario di reclutamento di personale sanitario, anche coinvolgendo professionisti stranieri; Potenziare la medicina territoriale come previsto dal DM 77, con un’implementazione rapida delle Case di Comunità; Azzerare le liste d’attesa e migliorare la gestione delle risorse sanitarie per ridurre la migrazione sanitaria.; Realizzare un vero ospedale pediatrico regionale e rafforzare la rete oncologica e il registro tumori; Ridistribuire le risorse e gli operatori in ordine ai bisogni effettivi dei territori”.
In quest’ottica, il coordinamento dei comitati ha proposto anche negli scorsi giorni “l’individuazione di commissari straordinari per ciascuna azienda sanitaria locale, che siano responsabili del raggiungimento dei Lea e della riduzione delle liste d’attesa, che rispondano in questo merito direttamente all’Assessorato alla Sanità e i cui risultati siano misurabili”.