“Quello del comparto unico è un tema che la Regione discute da ormai quasi vent’anni. Siamo convinti che questo sia un passo necessario da compiere e stiamo valutando attentamente quale sia la strada migliore da intraprendere. Parliamo di un’operazione complessa e la base di partenza non può prescindere da dati numerici certi relativi al personale oggi in impiego e al fabbisogno attuale e per gli anni futuri. Il comparto unico è fondamentale per i Comuni, in particolare i più piccoli che progressivamente hanno visto una migrazione del personale dai propri uffici a quelli della Regione. Gli stessi consigli comunali, attraverso le proprie deliberazioni, hanno portato alla nostra attenzione questa problematica. Un gap, quello del trattamento economico e giuridico che riguarda i dipendenti degli enti locali e della Regione, sul quale vogliamo intervenire attraverso i percorsi e gli strumenti in materia di finanza pubblica e di personale, anche attraverso tavoli tecnici con la partecipazione di persone altamente qualificate”. Lo dichiara l’assessore regionale degli Enti locali, Aldo Salaris, che oggi, insieme ai colleghi di giunta, il vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e l’assessore del Personale, Andreina Farris, ha partecipato al confronto sul Comparto unico del pubblico impiego, promosso dal Consiglio delle autonomie locali della Sardegna.
Già avviata la collaborazione con l’Anci, l’assessore Salaris, ha inoltre annunciato subito l’apertura di un tavolo con le organizzazioni sindacali e la costituzione del Comitato per il comparto unico tramite delibera di Giunta.
Posizioni analoghe sono state espresse dall’assessore Fasolino, che, in apertura, ha portato i saluti del Presidente Solinas e ha ricordato l’aumento delle risorse sul Fondo unico, da quest’anno, e ribadito l’impegno della Giunta sul Comparto unico: “Per garantire il Comparto unico – ha sottolineato l’assessore Fasolino – è fondamentale conoscere l’esatta portata dell’impegno finanziario”.
Sulla complessità dell’operazione l’assessore Farris ha precisato: “Bene il confronto con le esperienze delle altre regioni autonome, ma ognuna ha le sue peculiarità e in questa situazione la Sardegna deve trovare la sua strada. Ci sono delle specificità che devono essere prese in considerazione e aspetti normativi complessi. Serve la collaborazione di tutte le parti coinvolte, è una riforma che può essere paragonata a una ristrutturazione profonda e come tale deve garantire la stabilità dell’edificio”.