“Siamo quelli che abbiamo detto no al governo Draghi, ora vogliamo coinvolgere le persone escluse da un bipolarismo autoconservativo: serve un sindaco che si muova tra la gente”.
È il messaggio lanciato da Emanuela Corda, ex deputata del Movimento cinque stelle e presidente nazionale di Alternativa, ora candidata a sindaco di Cagliari.
È la quarta discesa in campo dopo quelle di Giuseppe Farris (civiche), Massimo Zedda (centrosinistra) e Alessandra Zedda (centrodestra).
“A me piace stare tra la gente – ha detto – perché in mezzo alla gente ascolto esperienze e stimoli per amministrare nel migliore dei modi”. Esempi concreti: “Penso alla diminuzione dei parcheggi a pagamento ha continuato – a una rimodulazione della tariffa della Tari, ai non luoghi come la piscina di via Campeda. Ma questi sono solo alcuni spunti. Pronti anche a effettuare verifiche su appalti, subappalti e consulenze”.
È la seconda volta di Corda in corsa per le comunali: nel 2011 era la candidata sindaca di un Movimento cinque stelle ancora ai primi passi. Lo slogan: ‘scriviamo una nuova storia’.
Per una città più vivibile: “Un’altalena di stati umorali contrastanti che ci vedono sorridere uscendo di casa col sole – spiega – alto nel cielo e incupirci al rientro dopo aver attraversato la giungla dei mille ostacoli, tra cantieri interminabili e incombenti, piste ciclabili mal concepite e pericolose, segnaletica sgangherata e incoerente, dossi fuori norma, sensi di marcia che cambiano da un giorno all’altro, caos e imbottigliamenti dalle prime ore della giornata”.
Nel programma lotta agli sprechi, “rilancio dei quartieri dimenticati”, ambiente e “Cagliari free tax” per promuovere gli investimenti in città. “Abbiamo deciso – ha spiegato – di ripartire dalla città di Cagliari, rilanciando al contempo il nostro progetto anche a livello nazionale, per costruire un’idea diversa di comunità. Ripartire dai comuni e dal rapporto diretto con i cittadini è la strada da percorrere. La nostra proposta per Cagliari nasce dal confronto con la cittadinanza e con le diverse realtà della società cagliaritana. Senza alcun pregiudizio di sorta e superando il concetto che esistano idee di destra e sinistra, abbiamo esortato chi vive i quartieri e le problematiche quotidiane, a mettersi in gioco”.