La fibromialgia, l’alibi che estranea il Consiglio Regionale dalle rivolte in corso in Sardegna.
In tempi di forti pressioni popolari per la difesa dei territori aggrediti dalla speculazione energetica da fonti rinnovabili e provati dal crollo della sanità pubblica, in Aula torna inaspettatamente il tema della Fibromialgia. Una pallina di ping pong sui tavoli dei consiglieri distratti e annoiati.
Il tema all’ordine del giorno, squisitamente sanitario, diviene oggetto di una diatriba politica che prescinde dalla salute dei malati. Oggi per certi consiglieri del Campo largo, la malattia non esisterebbe. Sarebbe un escamotage per “spillare soldi pubblici”.
Oltre che a stupire per la straordinaria attenzione per le casse pubbliche, la Rete Sarda ricorda a lor signori che già nel 2011, la mozione di Claudia Zuncheddu, con cui si chiedevano maggiori tutele per i fibromialgici, fu firmata da consiglieri del centro sinistra. Così come la Legge n. 5 del 18/01/2019 “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia”, fu approvata dal Consiglio Regionale e promulgata dal presidente di centro sinistra Pigliaru.
Peccato che a far scomparire la malattia sia la volontà di sopprimere l’indennizzo una tantum di 800 euro lordi per il 2023 e 2024, previsto dalle linee d’indirizzo del precedente governo per i malati di fibromialgia. Resta da chiarire il perché la patologia fosse riconosciuta dall’allora centro sinistra, tanto da legiferare in merito e disconosciuta dall’attuale Campo largo.
Sorprende che in tempi così bui e di “assalto alla diligenza” sulle casse sarde, siano ancora una volta i malati ad essere penalizzati dai politici.
Va ricordato che in Sardegna si registrano circa 3000 diagnosi certe di fibromialgia, mentre in Italia sono due milioni le persone colpite, con un incremento del 15% nel post covid.
I consiglieri Cozzolino di Orizzonte comune e Deriu del Pd, dovrebbero sapere che se a tutt’oggi la fibromialgia non rientra nell’elenco delle malattie croniche, quindi nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) non è perché la malattia non esiste, come sostengono, ma perché con lo smantellamento del sistema sanitario pubblico, per responsabilità politiche trasversali, i diritti dei malati è più facile perderli che acquisirli o mantenerli.
Con l’auspicio di un risveglio di coscienza su ciò che sta avvenendo tra le nostre comunità, la Rete Sarda sollecita l’Assessorato alla Sanità per il riconoscimento ai malati di fibromialgia delle esenzioni ticket per visite, esami e terapie. Puntare i riflettori su questa sindrome, sempre più diffusa, faciliterebbe le diagnosi precoci, la presa in carico dei malati da centri multidisciplinari con notevole riduzione dei costi sociali.
di Claudia Zuncheddu – Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica