Conto alla rovescia per impresa di Mura al Global Solo Challenge

Conto alla rovescia per il velista sardo Andrea Mura e la sua barca “Vento di Sardegna”.

Sabato 14 ottobre alle 12 lascerà il porto di Cagliari per fare rotta verso la Galizia.

Da lì, il 18 novembre, inizierà la Global Solo Challenge, giro del mondo in solitaria, senza scali e senza assistenza.

Il percorso è una circumnavigazione di 26.000 miglia nautiche intorno al mondo con rotta verso est che passa per i tre grandi capi: Capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn.

Saranno 120 giorni in mare, di cui circa 60 circumnavigando l’Antartide, quattro mesi da solo in mezzo agli oceani. Per arrivare da Cagliari a La Coruña Mura percorrerà 1.500 miglia di navigazione passando per le coste di Algeria, Spagna e Marocco fino allo stretto di Gibilterra. Superate le Colonne d’Ercole, farà rotta a nord costeggiando il Portogallo fino a raggiungere la Galizia, nel nord della Spagna. Il tempo di percorrenza del tragitto è stimato in circa tre settimane, tempo che verrà utilizzato da Andrea Mura e Marco Argiolas, che ha curato tutta l’impiantistica della barca, per testare le performance di Vento di Sardegna, rimessa a nuovo nelle ultime settimane nel cantiere nautico di Porto Corallo.

Per la Global Solo Challenge, Vento di Sardegna è stata dotata dei più sofisticati dispositivi tecnologici e preparata per essere totalmente green e autosufficiente durante i quattro mesi di navigazione: 14 pannelli solari montati sul ponte, un generatore eolico e celle a combustibile che utilizzano il metanolo proveniente dall’uva per produrre energia elettrica.

Sono 20 gli skipper, provenienti da 11 nazioni, iscritti alla Global Solo Challenge, regata che adotta un formato di partenze scaglionate in base alle caratteristiche di ciascuna barca: la barche più lente partono prima seguite in successione da quelle più veloci. Point Nemo, nel sud dell’Oceano Pacifico, tra Australia, Sud America e Antartide, sará un passaggio chiave. È il punto dell’Oceano più lontano da qualsiasi terra emersa, uno dei luoghi più difficili da raggiungere. Poi c’è Capo Horn, una sorta di “Monte Everest” della vela, con oltre 40 nodi di vento.

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