“I rapporti tra l’Europa e l’Africa avranno un ruolo cruciale in futuro. Da qui l’importanza della cooperazione internazionale. Lo ripeto spesso anch’io, soprattutto in occasione di interventi rivolti a sostegno dei lavoratori e delle comunità in difficoltà,‘Non lasceremo indietro nessuno’, è il principio dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, che ha lo scopo di promuovere la crescita economica, sociale e la transizione ecologica, un impegno che la Regione ha accolto nella sua strategia di sviluppo, aumentando le risorse per la cooperazione e l’ambiente e sostenendo programmi integrati e multisettoriali, che consentano di contribuire ad una crescita più inclusiva e sostenibile e all’autodeterminazione dei popoli e dei territori, in un’ottica di reciproco scambio di valori e opportunità”.
Così il Presidente della Regione, Christian Solinas, a margine del convegno “Cooperazione internazionale, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e rilancio dei territori: mobilità sostenibile e ruolo degli attori locali”. Una due giorni di confronto sul tema, organizzato dalla Regione Sardegna in collaborazione con Openmed, in programma oggi, a Cagliari presso il Campus Aresu, e domani a Olbia, nella Sala Ludovici dell’Aeroporto.
Sono intervenuti, oggi, al seminario internazionale: i rappresentanti della Regione, del Comune di Pikine (Senegal), delle Università di Cagliari e Sassari, le ONG, le associazioni di categoria e l’imprenditoria locale.
“Cooperare significa, oggi, co-progettare co-programmare, fare rete in una logica di condivisone, per costruire un mondo diverso, più sostenibile – ha dichiarato l’Assessore regionale del Lavoro, Ada Lai – La Regione è pronta a rilanciare il tavolo per la cooperazione internazionale, un organo consultivo di confronto con tutte le realtà impegnate sul campo, istituzioni, organizzazioni del privato, del sociale, del mondo del volontariato, associazioni di categoria e università, per costruire percorsi progettuali condivisi, che pongano al centro la persona nelle politiche attive di inclusione e di creazione d’impresa”.
Nella giornata odierna è stato affrontato il tema della mobilità sostenibile, che ha almeno due dimensioni: l’impatto dei mezzi di trasporto inquinanti sul clima ed il diritto ad una mobilità che garantisca opportunità lavorative adeguate e giuste.
“Siamo coscienti – sottolinea l’assessore – che il fenomeno sempre più crescente di una mobilità di massa, determinata purtroppo anche dai conflitti e dai cambiamenti climatici, oltre che dalla legittima aspirazione di tanti a vedere riconosciuti le proprie aspirazioni lavorative, sta assumendo una dimensione mondiale, che impone l’assunzione di grandi responsabilità da parte delle istituzioni. Anche per questo – aggiunge – abbiamo voluto farne il perno della recente Conferenza dell’Emigrazione, tenutasi lo scorso aprile, che ha coinvolto le comunità dei nostri emigrati in Italia e all’estero, per stabilire una profonda connessione tra i temi dell’emigrazione e dell’immigrazione, in un’ottica inter-progettuale di sviluppo e mobilità sostenibile. Perché le migrazioni devono essere una scelta e non una necessità.”
“Attualmente – spiega Lai – il nostro Assessorato è impegnato nella realizzazione del progetto RETI AL LAVORO – Percorsi in Comune per giovani e donne in Senegal. Un intervento di cui andiamo fieri perché pone particolare attenzione al mondo giovanile e alla condizione di svantaggio femminile in diverse aree del Senegal con una duplice finalità: incentivare l’occupazione tra le fasce più deboli della società civile senegalese e contrastare il fenomeno dei flussi migratori incontrollati, potenziando le competenze delle autorità locali e consolidando il network dei partenariati territoriali”.
Domani, a Olbia, si approfondirà il ruolo che gli attori sociali, quali le imprese, le fondazioni, le istituzioni finanziarie, le ONG internazionali e locali, le associazioni di categoria e le università, possono svolgere oggi per avviare un percorso sinergico che miri ad uno stesso obiettivo: promuovere l’inclusione sociale e ridurre le diseguaglianze tra i Paesi e all’interno delle rispettive società.